C’è un sindaco del Sud in testa alla classifica di gradimento degli amministratori locali realizzata da Noto Sondaggi e pubblicata sul Sole 24 Ore. Si tratta del primo cittadino di Bari, Antonio De Caro. Al sesto posto, secondo nel Sud, c’è Clemente Mastella, sindaco di Benevento e vecchia conoscenza della politica italiana. Infine al terzo posto nel Meridione, tredicesimo in assoluto, il sindaco di Crotone Vincenzo Voce. Guardando la classifica dall’altro lato, però, si nota che gli ultimi cinque sindaci in fondo sono tutti del Sud: si tratta di Gianluca Festa (100°) di Cagliari, Rinaldo Melucci (102°) di Taranto, Leoluca Orlando (102°) di Palermo, Luigi De Magistris (104°) di Napoli e Salvo Pogliese (105°) di Catania.
Per quanto riguarda i presidenti di regione Vincenzo De Luca, Campania, è terzo assoluto, Nello Musumeci, Sicilia, settimo, Michele Emiliano, Puglia, undicesimo, Vito Bardi, Basilicata, sedicesimo, cioè ultimo.
In generale tra i governatori si segnala lo scatto di Stefano Bonaccini (Emilia Romagna, PD) che, con una crescita del 6%, raggiunge quota 60% e scalza dal secondo posto Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia). Nei top five, al quarto posto il governatore ligure Giovanni Toti (centrodestra) al 56% e al quinto posto Alberto Cirio (Piemonte, centrodestra) al 52,5%. Tra i sindaci emerge il secondo posto di Luigi Brugnaro (Venezia, centrodestra) al 62% segnando un balzo di +7,9%, seguito al terzo da Giorgio Gori (Bergamo, centrosinistra) ex aequo con Marco Fioravanti (Ascoli Piceno, centrodestra) entrambi al 61% ma con il Sindaco di Bergamo in crescita del 5,7%.
Nel caso dei governatori, se il confronto si sposta dal risultato 2020 a quello del giorno di elezione spiccano le performance di Luca Zingaretti (Lazio) che guadagna +10 punti, di Nello Musumeci (Sicilia, +9,2) e dello stesso Bonaccini (+8,6). In ribasso, invece, le quotazioni di Donatella Tesei (Umbria), rispetto sia allo scorso anno sia al giorno delle elezioni. Il termometro della popolarità dei sindaci evidenzia, nel confronto tra il 2021 e il giorno delle elezioni, due gruppi di situazioni critiche.
A spiegare, almeno parzialmente, la pessima performance dei sindaci delle grandi città del Sud le difficoltà in termini di conti in dissesto e paralisi amministrative. In generale, sono in difficoltà quasi tutte le grandi città: Dario Nardella (Firenze, 57%) e Virginio Merola (Bologna, 54,6%) continuano a cavarsela egregiamente, ma Beppe Sala (Milano) si ferma per la prima volta sotto al 50% occupando un opaco 81° posto (-2,7%), mentre le sindache Cinque Stelle Virginia Raggi (Roma) e Chiara Appendino (Torino) coabitano alla casella numero 94 con il 43% di gradimento, con la Raggi che cala del 24,2% e l’Appendino dell’11,6%. Il logorio amministrativo – che, per esempio, ha colpito in pieno Federico Pizzarotti (Parma, 97° posto) allontanandolo dalle prime posizioni occupate qualche anno fa – non intacca il favore di Clemente Mastella (Benevento), che arriva alla fine del primo mandato da sindaco con un solido 59,5%. Le difficoltà della vita amministrativa possono essere rapidamente fatali anche per gli outsider: lo dimostra la caduta libera – dal secondo al 22° posto in un solo anno – delle quotazioni di Cateno De Luca (Messina).
(Nella foto Antonio De Caro)