- La Commissione Industria del Senato approva una risoluzione
- Impegno per il Piano di rilancio industriale
- Dal 2014, quell’area industriale è inserita nell’elenco della aree di crisi complessa
Gela diventerà la Hydrogen Valley del Sud Italia. Arrivano buone notizie per quell’area industriale dai lavori tenuti questa settimana dalla Commissione Industria, Commercio e Turismo del Senato della Repubblica. L’organo parlamentare ha approvato una risoluzione che impegna il governo a favore del rilancio del Prri, il piano di riqualificazione rilancio industriale dell’area di Gela, “favorendo la realizzazione nell’area di crisi complessa di Gela il Centro nazionale di Alta tecnologia per l’idrogeno”.
Una battaglia iniziata nel 2014
La decisione, presa a margine dei lavori della commissione sulle aree di crisi industriale nel Paese, arriva dopo una lunga battaglia parlamentare e burocratica, iniziata nel 2014. Proprio quell’anno, il 6 novembre, viene siglato il Protocollo di Intesa per l’area di Gela , sottoscritto, in, tra Ministero dello sviluppo economico (MISE), Regione Siciliana, Comune di Gela e ENI S.p.A., ENI Mediterranea Idrocarburi S.p.A., Raffineria di Gela S.p.A., Versalis S.p.A., Syndial S.p.A., rappresentanze delle organizzazioni sindacali e Confindustria Centro Sicilia.
Revisione del modello industriale
Quel documento fa il punto sulla crisi del settore della raffinazione ed è lo start per avviare un percorso di revisione del modello industriale del sito produttivo di Gela. In una parola sola, si stabilisce la riconversione. E si indicano anche le strade da percorrere. Nel protocollo si individuano gli obiettivi – primi tra tutti il mantenimento del livello occupazionale e il risanamento ambientale – e i business potenziali ed alternativi alla raffinazione: l’elenco è suddiviso in linee guida, che spaziano, tra l’altro, dalle tecnologie innovative nell’ambito Green, passando dallo sviluppo di ulteriori imprese locali nel settore dell’energia, Green Chemistry o i settori alternativi alla chimica. Sulla base di quel protocollo, nel 2018 venne sviluppato il Piano di rilancio e riqualificazione industriale per Gela. L’accordo sarebbe dovuto scadere ad ottobre di quest’anno, ma la risoluzione della Commissione del Senato interviene anche su questo punto.
Si punta ad aumentare i fondi
Il Prri aveva inzialmente una dotazione finanziaria di 25 milioni di euro (fonte Invitalia), ma considerando l’impegno da portare avanti, la commissione sottolinea che si dovrà “ aumentare, quando sarà necessario,il plafond con fondi nazionali, meno vincolanti rispetto ai fondi europei, tenuto conto della recente pandemia da COVID-19, che ha posto in essere il ripensamento della capacità industriale del Paese in un’ottica di economia circolare ed energie rinnovabili”.
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