Non è un’utopia ma un fatto concreto. Dove si è potuto realizzare un sistema combinato di produzione e di distribuzione locale di energia da fonti rinnovabili si vive meglio, si crea sviluppo, si risparmia. E’ il caso dei Comuni 100% Rinnovabili premiati ogni anno da Legambiente che si potrebbero facilmente ripetere nelle case e nei condomini anche nelle città del Mezzogiorno o al servizio di piccole e medie imprese. Proprio in quest’ottica è stato promosso ieri, con l’arrivo della Goletta Verde a Marina di Camerota, l’incontro delle migliori esperienze del Sud Italia, quei comuni premiati con le 5 Vele di Legambiente e Touring Club con i quali sarà firmato il “Manifesto sull’Autoproduzione da fonti rinnovabili”. Un documento con il quale si chiede di scegliere la strada dell’innovazione eliminando tutte le barriere all’autoproduzione e alla vendita di energia da fonti rinnovabili, semplificando le procedure di approvazione dei progetti e aiutando le amministrazioni pubbliche a promuovere interventi che vanno nella direzione di territori al 100% rinnovabili.
L’appuntamento si è svolto alla Terrazza Simon Bolivar di Marina di Camerota con l’incontro Buone Pratiche per lo sviluppo del Mezzogiorno, al quale sono intervenuti: Raffaele Esposito, Fiba-Confesercenti; Ciro Troccoli, consigliere delegato all’Ambiente Comune di Camerota; Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania; Sebastiano Venneri, responsabile Mare Legambiente. A seguire l’incontro-dibattito “Le 5 Vele dei sud Italia” con i sindaci delle 5 vele del Sud Italia al quale erano presenti anche Katiuscia Eroe, portavoce Goletta Verde; Antonio Romano, sindaco di Camerota e i rappresentanti dei comuni di Otranto, Melendugno, San Vito Lo Capo, Santa Marina Salina, Pollica, Maratea, Roccella Jonica e Polignano a Mare. A conclusione c’è stata la firma del Manifesto sull’Autoproduzione da fonti rinnovabili e la consegna delle 5 vele ai comuni del Sud Italia.
“Si tratta di un impegno concreto che si inserisce a pieno titolo nella campagna #Stopseadrilling che Goletta Verde sta portando avanti per chiedere alle Regioni di bloccare la deriva petrolifera del Governo e promuovere finalmente un’economia fossil-free per un futuro pulito, efficiente e rinnovabile, aprendo prospettive di nuovi settori produttivi e con importanti ricadute anche occupazionali, oltre che ambientali – commenta Katiuscia Eroe, portavoce di Goletta Verde. – Da Camerota lanciamo un appello ai sindaci delle località delle 5 Vele del Sud Italia per spingere un cambiamento che non guarda solo al nostro Paese ma al mondo, alla sfida che tutti abbiamo davanti per fermare i cambiamenti climatici e dare una speranza di sviluppo fuori da un sistema incentrato sulle fonti fossili. Siamo infatti convinti che questa sia oggi la strada più efficace e praticabile per ripensare il sistema energetico in una direzione più moderna, pulita e democratica”.
Negli ultimi dieci anni le fonti rinnovabili hanno contribuito a cambiare il sistema energetico italiano e gli impianti di questo tipo sono presenti in tutti gli 8.047 Comuni con risultati sempre più importanti di copertura dei fabbisogni elettrici e termici locali. Ma per continuare in questa direzione occorre intervenire sulle barriere che impediscono di cogliere appieno i vantaggi di questa prospettiva, a partire dalla riduzione dei 51 miliardi di bolletta energetica italiana spesi per importare fonti fossili, per aiutare famiglie e imprese a risparmiare e prodursi da soli l’elettricità e il calore di cui hanno bisogno, per ridurre inquinamento e emissioni di gas serra, creando lavoro nel campo della gestione e manutenzione, muovendo investimenti in ricerca e in una innovazione che oggi ha al centro sistemi di accumulo e di gestione dell’energia attraverso smart grid e applicazioni nella mobilità elettrica.
“La sfida è di sostenere e agevolare tutti coloro che riescono ad autoprodurre l’energia elettrica e termica di cui hanno bisogno, di spingere i progetti che permettono a famiglie, imprese, distretti produttivi e condomini di produrre e scambiare energia con moderne smart grid, sistemi di accumulo, impianti efficienti – commenta Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania -. Per questo abbiamo scelto di puntare sui comuni già in prima linea sul fronte della sostenibilità ambientale e dell’innovazione quali sono quelli premiati da Legambiente e Touring Club con le 5 Vele della Guida Blu. A loro chiediamo di fare da apripista nel Mezzogiorno per spingere lo sviluppo delle fonti rinnovabili oltre i risultati straordinari di questi anni (38% di energia da fonti rispetto ai consumi e primo Paese al mondo per contributo del solare), valorizzando appieno i vantaggi di una produzione locale e pulita che questi impianti possono portare al sistema energetico con benefici anche in termini economici per le famiglie e le comunità coinvolte”.
Il Manifesto propone in particolare di muovere cambiamenti che guardano in quattro direzioni.
1. Spingere l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili da parte dei Comuni. Dando la possibilità agli Enti Locali di prodursi direttamente l’energia di cui hanno bisogno attraverso le fonti rinnovabili, per rendere possibile così l’utilizzo della rete pubblica per scambiare energia tra edifici pubblici prodotta da fonti rinnovabili, eliminando divieti e tasse per creare vantaggi nell’interesse generale.
2. Aprire alla produzione e vendita di energia prodotta da fonti rinnovabili da parte di cooperative e imprese ad utenze poste nello stesso ambito comunale. Oggi una piccola impresa o una cooperativa non ha la possibilità di produrre energia e distribuirla direttamente a più utenze presenti nelle vicinanze, neanche dentro un distretto industriale. Queste barriere vanno superate, consentendo la distribuzione dell’energia prodotta da fonti rinnovabili e in cogenerazione all’interno dello stesso Comune da impianti fino a 1MW.
3. Muovere l’innovazione energetica nei condomini, dove vivono oltre 20 milioni di persone che attualmente beneficiano in minima parte dei vantaggi che le rinnovabili possono portare. La proposta è quella di far valere per l’energia prodotta da rinnovabili le stesse regole che oggi valgono per il riscaldamento, ossia che questa possa anche essere distribuita agli appartamenti nel condominio oltre che utilizzata per gli usi comuni.
4. Semplificare e premiare l’autoproduzione da parte di cittadini e imprese. Tutte le opportunità di ridurre il prelievo dalla rete per autoprodurre l’energia da fonti rinnovabili vanno incentivate, perché permettono di rendere il sistema meno dipendente dalle fonti fossili e dall’estero, perché è più sicuro e pulito. Vanno eliminati i limiti allo scambio sul posto dell’energia prodotta da rinnovabili con la rete, introdotti incentivi per sistemi di accumulo collegati a impianti fotovoltaici, semplificate le procedure che riguardano i progetti di piccola taglia e la tassazione.
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