L’estensione dell’obbligo della fatturazione elettronica anche ai forfettari sarebbe uno degli obiettivi del governo. Attualmente, infatti, sono circa 1,5 milioni i titolari di partita Iva che aderiscono al regime semplificato del Forfait, in aumento dopo l’innalzamento della soglia a 65 mila euro di ricavi. L’operazione di estendere l’obbligo di fattura elettronica, come scrive Il Sole 24 Ore, è però vincolata al via libera della Commissione Ue.
Tra gli attuali esenti, oltre ai forfettari ci sono associazioni e società sportive dilettantistiche (purché rispettino il limite dei proventi a 65 mila euro nel periodo precedente). Le operazioni sanitarie, invece, avrebbero probabilmente un trattamento diverso per questioni di privacy.
La fattura elettronica si differenzia da una fattura cartacea, in generale, solo per due aspetti:
Il SdI è una sorta di “postino” che svolge i seguenti compiti:
In caso di esito positivo dei controlli precedenti, il Sistema di Interscambio consegna in modo sicuro la fattura al destinatario comunicando, con una “ricevuta di recapito”, a chi ha trasmesso la fattura la data e l’ora di consegna del documento.
In definitiva, quindi, i dati obbligatori da riportare nella fattura elettronica sono gli stessi che si riportavano nelle fatture cartacee oltre all’indirizzo telematico dove il cliente vuole che venga consegnata la fattura.