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Era nel commando che uccise il generale #Giorgieri. Ora #Bitonto gli affida la #biblioteca
15 Lug 2015 08:45

Prima le critiche del presidente pugliese dell’associazione italiana bibliotecari, Waldemaro Morgese.

Ora le polemiche per il coinvolgimento nella gestione di Fabrizio Melorio, ex componente delle Brigate Rosse Unione Comunisti Combattenti e processato per l’omicidio del generale Licio Giorgieri. Nonostante il grande sforzo mediatico ed economico, non parte nel verso giusto il rilancio della Biblioteca di Bitonto.

Morgese aveva già detto che sulla “Eustachio Rogadeo” sarebbero arrivati finanziamenti a pioggia e la gestione sarebbe stata affidata a personale non qualificato (clicca qui per vedere il servizio). Ora la biblioteca si ritrova al centro di un altro polverone.

La gestione, come noto, è stata infatti affidata, attraverso una gara d’appalto, all’Istituto don Luigi Sturzo di Roma, che da qualche anno sta curando in realtà una lunga serie di progetti a Bitonto. La spesa prevista è di circa 800mila euro. Responsabile dell’area formazione dello stesso Istituto è appunto Melorio. Che non è l’unico ex brigatista ad aver collaborato per il “Don Luigi Sturzo”.

Nel 2005, infatti, per l’istituto aveva lavorato come docente per un master su finanziamenti e progettazione culturale anche Claudia Gioia, condannata per l’assassinio di Giorgieri e, dopo essere tornata in libertà, nominata consulente del Museo di Arte Contemporanea di Roma. Melorio, nel frattempo, si è specializzato in euro progettazione, ma il suo passato non è stato dimenticato da tutti, scatenando una scia di polemiche ferocissime sui social network. Anche perché a Bitonto non si sono ancora spente le critiche per la presenza di Barbara Balzerani, che lo scorso dicembre presentò in città un suo libro.

La Balzerani fu processata per l’omicidio del poliziotto bitontino Michele Tatulli, alla cui memoria è dedicata una lapide a Palazzo di Città e un cippo commemorativo in piazza Caduti del Terrorismo. All’epoca, il sindaco Michele Abbaticchio precisò di non sapere dell’iniziativa e che dal Comune non era arrivato alcun patrocinio. Questa volta, almeno per ora, nessun commento.


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