Un master universitario per affrontare il divario tra Nord e Sud. E’ quello presentato dall’Università Mercatorum: si tratta specificamente di un master di secondo livello in “Management e governance delle politiche di coesione e divario territoriale”, Una risposta, come afferma il rettore Giovanni Cannata, “alle difficoltà e per costruire politiche più intelligenti, legate ai territori, per scelte più verdi, più sociali, più coese, di maggiore innovazione”.
I percorsi del Master
La prima edizione è organizzata in 1500 ore, prevede 60 CFU. Il master tratta profili giuridici, economici, finanziari e manageriali nonché le metodologie che ispirano i programmi di spesa ordinari e straordinari.
E’ svolto dall’Università con l’Associazione E’Sud, promotrice dell’iniziativa. L’associazione E’Sud, presieduta da Stefano Caldoro ha una convenzione con il Dipartimento di Management dell’Università La Sapienza di Roma. Per tutte le informazioni è possibile scrivere all’indirizzo orientamento@unimercatorum.it.
Lezioni on line
Per il Presidente Danilo Iervolino “un master a tutto tondo sui temi della coesione territoriale. Un appuntamento dalla qualità accademica straordinaria per la intuizione, per la trasversalità delle competenze, un unicum nella offerta universitaria. Si svolgerà online e con strumenti efficaci per comprendere le logiche del Pnrr, delle politiche di coesione, per comprendere e superare il divario del Paese”.
“Scommettere sul capitale umano”
Per Stefano Caldoro, presidente della Associazione ÈSud, bisogna “scommettere sul capitale umano. Per comprendere e leggere i processi di cambiamento e per costruire nuovi percorsi”.
Per Caldoro va superata la diagnosi “perché i fattori del divario sono noti. Sono note le diseguaglianze sulla sanità, sul reddito pro capite, sul lavoro, sulla istruzione. Ora bisogna cogliere i fattori, attualizzarli e superarli”. Per l’ex presidente della Regione Campania è fondamentale, in questa direzione, il ruolo svolto dal Ministro Carfagna. “Il Ministro – ha detto – ha fissato alcuni punti fermi, ha individuato i Lep, gettato le basi per superare antiche ingiustizie. Da queste idee bisogna ripartire e disegnare nuove politiche, nuovi interventi”.
Caldoro ha ricordato alcuni degli “autorevoli docenti che terranno lezioni ed alcune testimonianze di personalità a partire dal Ministro Carfagna, che aprirà i lavori. Poi ancora quattro personalità, che hanno svolto il ruolo di ministri, con una attenzione particolare alle problematiche del master, Claudio De Vincenti, Gino Nicolais, Giovanni Tria, Giulio Tremonti. Poi l’economista Isaia Sales, il professore Guido Trombetti, il presidente Antonio D’Amato, il Presidente Carlo Borgomeo, il sindacalista Raffaele Bonanni”.
Capire ed eliminare il divario Nord-Sud
Per l’avvocato Guido Marone, segretario generale della Associazione E’Sud, è fondamentale la sfida. “Abbiamo messo – ha sottolineato – attorno al tavolo diversi soggetti, servirà per capire ed eliminare quel divario che è un limite allo sviluppo del Paese”.
Fondamentale il contributo del direttore del Dipartimento di Management delle imprese dell’Università La Sapienza di Roma, Sergio Barile. “Per colmare il divario e superarlo non servono, o non sono più sufficienti, le vecchie competenze. Occorrono nuovi schemi adeguati ai nostri tempi, caratterizzati da una tecnologia sempre più coinvolgente e tendente all’autosufficienza. Abbiamo – ha sottolineato- energie per trasformare le straordinarie capacità dei nostri giovani per costruire le necessarie competenze. È la strada che abbiamo intrapreso”. Guida il comitato scientifico del Master il professore emerito di Economia, Gaetano Golinelli.
Carfagna: “Servono competenze”
In conclusione per il Ministro del Sud e della coesione territoriale, Mara Carfagna “Il Master che viene presentato si propone di dare, attraverso la formazione di figure professionali specializzate, un contributo nel miglioramento delle competenze. Capitale umano necessario per il superamento di una ingiustizia storica, quella del divario territoriale”.
“Sin dall’insediamento, come Ministro del Sud e per la Coesione territoriale, ho subito indicato tra le mie priorità – ha ricordato nell’indirizzo di saluto al Rettore – proprio l’abbattimento del muro della diseguaglianza che, da troppi anni, divide i cittadini del Mezzogiorno da quelli del resto del Paese. Un obiettivo fissato anche nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che infatti assegna alle regioni meridionali il 40% di fondi dell’intera programmazione. Si tratta di oltre ottanta miliardi di euro, che tra l’altro abbiamo voluto vincolare per legge, e non potrà più accadere, come avvenuto in passato, che risorse stanziate per il Sud, dedicate al Sud, siano poi dirottate altrove”.
“Abbiamo attivato – ha sottolineato la Carfagna ricordando i risultati raggiunti – investimenti importanti sulle infrastrutture per connettere il Mezzogiorno al resto d’Italia e d’Europa. Per la prima volta, in legge di bilancio, abbiamo inserito, definito e finanziato i LEP, ovvero i livelli essenziali delle prestazioni, iniziando dagli asili nido e dal servizio di trasporto per gli alunni con disabilità. Siamo finalmente andati oltre i criteri ingiusti della spesa storica, abbiamo messo un punto fermo nel superamento del divario nei diritti tra chi vive al Sud e chi vive al Centro nord”.
“La partita però – ha proseguito – è ancora lunga e per vincerla servono giocatori bravi, preparati, profili qualificati che abbiano le necessarie competenze per gestire i complessi processi attivati con il PNRR. Per questo è fondamentale puntare sul capitale umano attraverso la formazione”.
“Esprimo perciò – ha detto nel video messaggio – tutto il mio apprezzamento per questa iniziativa voluta da Stefano Caldoro e dall’associazione ÈSUd da lui presieduta. Ai ragazzi che seguiranno il Master faccio un grande in bocca al lupo perché possano essere motori del cambiamento. Abbiamo bisogno di loro perché l’Italia di domani si costruisce oggi anche grazie ad iniziative come questa e deve essere un’Italia senza diseguaglianze dove tutti possono avere le stesse opportunità”. “Un’Italia in cui nascere e crescere al Sud non sia una specie di peccato originale da scontare”.
Lascia un commento