- L’incentivo parte martedì 28 settembre
- Verranno riconosciuti fino a 2.000 euro
- Si dovrà acquistare un mezzo meno inquinante
Partirà martedì 28 settembre, alle 10, l’ecobonus per l’acquisto di auto usate. I concessionari, infatti, da quel momento potranno accedere sulla piattaforma ecobonus.mise.gov.it per inserire le prenotazioni degli incentivi per l’acquisto di veicoli di categoria M1 usati a basse emissioni. A disposizione ci sono fino a 2.000 euro per l’acquisto dell’auto usata.
A disposizione 40 milioni di euro
Pe il nuovo incentivo sono messi a disposizione 40 milioni di euro per l’acquisto di un veicolo usato di classe euro non inferiore a 6, con un prezzo risultante dalle quotazioni medie di mercato non superiore a 25.000 euro e con emissioni comprese tra 0-160 g/km CO2.
L’ecobonus auto usate viene riconosciuto solo con rottamazione e si differenzia a seconda della fascia di emissioni del veicolo usato che si acquista:
- 0-60: 2.000 euro
- 61-90: 1.000 euro
- 91-160: 750 euro.
Il veicolo rottamato dovrà essere della medesima categoria di quello acquistato, immatricolato da almeno 10 anni e intestato da almeno 12 mesi all’acquirente o ad un familiare convivente.
Ecobonus auto usate: a quanto ammonta l’incentivo
L’incentivo massimo he si potrà erogare per l’acquisto dell’auto usata sarà di 2 mila euro: si va da un minimo di 750 euro per l’acquisto di auto nella fascia 91-160 g/km di CO2, poi si sale a 1.000 euro nella categoria 61-90 e si arriva a 2mila euro tra 0 e 60 g/km di CO2.
Scadenza dell’incentivo
Per ottenere l’ecobonus auto usate c’è tempo fino al 31 dicembre, però è probabile che le risorse verranno esaurite prima di quella data perché secondo quanto scrive Il Sole 24 Ore “la dote di 40 milioni, a fronte di una fascia media di contributo di 1.000 euro, potrebbe rivelarsi esigua e andrà considerato un suo eventuale rifinanziamento”.
Ecobonus auto usate: come ottenere lo sconto
Per ottenerel’incentivo non sarà neccessario fare alcuna richiesta: sarà direttamente il concessionario a riconoscere il contributo al cliente. Il concessionario poi recuperà lo sconto come credito di imposta in compensazione.
Lascia un commento