Gli ospedali lombardi sono una garanzia per il paziente in caso di intervento per tumore gastrico maligno e di intervento per frattura al femore entro le 48 ore.
Luci ed ombre sulla Puglia che mostra risultati molto diversi da struttura a struttura. Pochi dubbi invece sul fatto che la Campania ha ancora molta strada da fare per migliorare la qualità del servizio offerto, in particolare per quantoriguarda la frequenza di taglio cesareo.
È quanto evidenzia il Programma nazionale valutazione degli esiti, realizzato dall’Agenas. Per ogni indicatore preso in considerazione dall’Agenzia Nazionale per i Servizi sanitari regionali, si possono valutare le migliori e le peggiori performance dei singoli ospedali. – Parti cesarei: è uno degli indicatori di qualità più frequentemente usato a livello internazionale per verificare la qualità di un sistema sanitario.
Migliori: Friuli Venezia Giulia – Ospedale di Palmanova, interventi 656, tasso cesarei 4,6% Lombardia – Ospedale V. Emanuele III di Carate Brianza, interventi 1.676, tasso cesarei 4,7% Peggiori: Campania – Villa Cinzia, Napoli, interventi 541, tasso cesarei 93,6% Campania – Po S.Rocco Sessa Aurunca, interventi 163, tasso cesarei 88,3% –Intervento per tumore gastrico maligno: rappresenta la seconda causa di morte per tumore nel mondo.
L’indicatore consente di valutare la mortalità dei pazienti a 30 giorni dall’operazione. Migliori: Lombardia – Irccs Istituto nazionale tumori di Milano, interventi 160 mortalità 0% Lombardia – Ospedale S. Gerardo di Monza, interventi 143, mortalità 0% Peggiori: Toscana – Ospedale Misericordia e Dolce di Prato, interventi 67, mortalità 20,9% Puglia – AO Riuniti di Foggia, interventi 75, mortalità 20,1%. Mortalità per infarto miocardico acuto: l’indicatore valuta la mortalità a 30 giorni dal ricovero.
Negli anni Ottanta moriva, entro il mese, il 18% dei pazienti, oggi il 6-7%, per lo meno nei trial di grandi dimensioni. Migliori: Puglia – Po S. Caterina Novella Galatina, interventi 65, tasso mortalità 0% Puglia – Ospedale Sacro cuore di Gesù Gallipoli, interventi 103, tasso mortalità 0,8% Peggiori: Friuli Venezia Giulia – Ao S.M. Pordenone, interventi 52, tasso mortalità 41,4% Puglia – Ospedale Di Venere, interventi 173, tasso mortalità 26,1%.
Intervento entro 48 ore per frattura del femore: le Linee guida ritengono che, a lunghe attese per l’intervento chirurgico, corrisponda un aumento del rischio di mortalità e di disabilità del paziente. Migliori: Lazio – Ospedale S. Eugenio Roma, interventi, 119, esiti favorevoli 94,2% Lombardia – Poliambulanza di Brescia, interventi 130, esiti favorevoli 93,3%. Peggiori: Molise – Ospedale Ss Rosario Venafro (Is), interventi 120, esiti favorevoli 0% Puglia – Ospedale di Casarano Lecce, interventi 105, esiti favorevoli 0%.