La cozza nera tarantina, già riconosciuto come prodotto agroalimentare tradizionale pugliese dal Ministero delle Politiche agricole, è Presidio slow food. Un altro importante passo avanti nel solco della qualità, nella valorizzazione di un prodotto ittico tipico proveniente da allevamenti sostenibili, ma anche nella difesa del lavoro e della legalità.
È stato presentato, ieri mattina, nella sede dell’assessorato regionale all’Agricoltura, il “Presidio Slow Food della cozza nera tarantina” al quale hanno già aderito decine di mitilicoltori tarantini.
Si conclude così il percorso realizzato nell’ambito di “ReMar Piccolo: natura e tradizioni per rivivere il mare”, un progetto realizzato dal Comune di Taranto grazie a un finanziamento del Por Puglia 2014/2020 – Asse VI – Azione 6.6. Sub-Azione 6.6.A “Riqualificazione Integrata dei paesaggi costieri”, e da Slow Food Puglia.
“Oggi aggiungiamo un altro tassello di un mosaico molto più importante che riguarda sia la difesa e la valorizzazione del comparto della pesca e dell’acquacoltura sia la costruzione di un futuro sostenibile per una città che merita un mare pulito con prodotti di qualità certificati. Questo a vantaggio dei consumatori, consapevoli di scegliere in sicurezza, e a tutela di un’intera filiera che riconosce il grande passo in avanti che si sta facendo. La cooperazione è ancora una volta strumento indispensabile: i pescatori hanno fatto un rilevante salto di qualità mettendosi insieme, non solo per intercettare risorse messe a disposizione, ma anche per abbattere i costi e ragionare con il mondo della ricerca, con il sistema universitario, le istituzioni e dotarsi di certificazioni di qualità, che determinano fortemente un’inversione di tendenza. I pescatori oggi dimostrano grande acume e sensibilità: è un segnale della voglia di dare prospettiva alle loro famiglie e ai loro figli, in particolare, perché possano tornare a svolgere questa straordinaria ed essenziale attività. Credo che la risorsa mare – ha concluso – abbia ancora tanto ancora da dare, in termini economici, ma anche occupazionali, culturali e sociali”.
“Questo è un Presidio speciale, che va molto oltre il prodotto – ha sottolineato la direttrice di Slow Food Italia, Serena Milano -. È una scommessa sul futuro di questa città. Insieme ai mitilicoltori, Taranto guarda alla sua risorsa più importante, il mare, e mette insieme rispetto dell’ambiente e rispetto per il lavoro, per la cultura e per il sapere di molte generazioni. Una sfida importante che, se si vince qui, in un contesto così complesso, può diventare un esempio, un simbolo per molte altre aree del paese”.
Il Presidio della cozza nera tarantina è un progetto che rientra nella mission di ECO.PA.MAR – “Ecomuseo Palude La Vela e Mar Piccolo” e nelle finalità del “Parco regionale naturale del Mar Piccolo”. È stato un lungo percorso, largamente condiviso e partecipato, che ha visto diversi attori confrontarsi per la elaborazione del “Disciplinare tecnico” del “Presidio Slow Food della cozza nera tarantina”. Vi hanno partecipato Istituzioni, associazioni di categoria, stakeholder del territorio e, soprattutto, operatori del settore che hanno potuto dare un loro contributo alla stesura definitiva presentata oggi in Regione Puglia.
Il disciplinare definisce per la prima volta la procedura per la produzione della cozza nera tarantina con determinati standard che garantiscono la tracciabilità e la qualità del prodotto a favore dei buyer e dei consumatori, elemento fondamentale per operare sui mercati globalizzati sempre più attenti a questi fattori.
Le decine di mitilicoltori che hanno aderito al “Presidio Slow Food della cozza nera tarantina”, impegnandosi così ad applicare nelle loro produzioni il Disciplinare tecnico, potranno utilizzare sui loro prodotti anche il marchio Slow Food riconosciuto a livello internazionale.
Sostenibilità: le procedure del Disciplinare tecnico, inoltre, prevedono una maggiore attenzione al rispetto e la salvaguardia dell’ecosistema marino, interessando anche la produzione dei rifiuti e l’attuazione delle procedure per limitare l’impatto ambientale.
Tra queste l’impiego delle retine compostabili per la coltivazione dei mitili al posto di quelle di plastica tradizionale, un prodotto innovativo di Novamont, azienda italiana leader nel settore delle bioplastiche, che permette di ridurre le matrici inquinanti.
Di fatto il Disciplinare tecnico disegna una moderna impresa di mitilicoltura ecosostenibile e attenta all’ambiente, in grado di garantire la qualità di questo prelibato prodotto.
Il “Presidio Slow Food della cozza nera tarantina”, inoltre, rappresenta un importante riconoscimento del valore economico e sociale della mitilicoltura tarantina, un comparto produttivo fondamentale per la Blue economy, importante asset del nuovo modello sostenibile di sviluppo economico del territorio jonico, finalmente rispettoso delle risorse naturali.
Nella gestione del “Presidio Slow Food della cozza nera tarantina” saranno coinvolti Slow Food Puglia, il Comune di Taranto, l’Istituto di Ricerca sulle Acque CNR – Taranto e il Parco regionale del Mar Piccolo.