La pasta come comfort food delle feste di fine anno. ”A tavola, per Natale, in mezzo alle tante tradizioni regionali, c’è una cosa che pare unire tutti gli italiani, senza differenze tra Nord e Sud: la passione per la pasta”. Lo afferma Aidepi, l’associazione del Dolce e della Pasta Italiane, nel sottolineare che il convivio a base di pasta ha radici antiche: già Cicerone e Orazio, 100 anni prima di Cristo, pare fossero golosi di lagana, cioè delle strisce di pasta sottile fatte con farina e acqua, da cui derivano le nostre lasagne. Negli anni, poi, la passione per la pasta è aumentata tanto che, secondo una recente indagine Doxa, risulta amata e consumata dal 99% degli italiani e ben il 44% di loro (circa 26 milioni di nostri connazionali) la consuma quotidianamente. Una tradizione, quindi, che resiste nonostante i cambiamenti della società, dei consumi e dei costumi“. La pasta, continua Aidepi, ”è un alimento veramente trasversale in quanto piace davvero a tutti gli italiani, di ogni fascia d’età, uomini e donne, di ogni parte d’Italia’‘. Tra i piatti del Natale, In Piemonte si portano in tavola fumanti zuppiere di agnolotti ripieni di carne. Sulle tavole in festa lombarde la pasta fresca la fa da padrona con tortelli ripieni di zucca o gnocchetti agli spinaci.
Il tipico piatto della cucina genovese sono i maccheroni di Natale, che si cuociono in brodo di cappone o di sugo di carne.
Gnocchi al sugo d’anatra, polenta e baccalà o lesso di manzo “al cren” per i Veneti. In Emilia tra i primi piatti un posto speciale è occupato dalle tagliatelle al ragù, mentre nelle Marche la tradizione culinaria natalizia mette nella rosa dei primi i maccheroni allo stoccafisso, i maccheroncini di Campofilone o gli spaghetti al sugo di magro. Il più famoso piatto natalizio dell’Abruzzo è quello chiamato “Le virtù“: un minestrone a base di sette ingredienti, tra cui legumi freschi e secchi, verdure nuove, carne e pasta. Nel Lazio nel menu della vigilia di Natale non può mancare il brodo di pesce e la pasta asciutta con sugo di tonno e il baccalà in umido con pinoli e zibibbo. In Puglia l’arte della cucina prevede la pasta fatta in casa, come i raschiatelli e le vermicide, spaghetti sottili conditi con il sugo al pesce dalla quale si ricaverà un ottimo secondo con pinoli, capperi e uva passa. Dulcis in fundo, in Sicilia troviamo tra i primi, la pasta con le sarde e il timballo di riso, mentre in Sardegna si parte con antipasti di salsiccia seguiti da culurgiones de casu, ravioli ripieni al pecorino e bietola, o da fregula, cuscus cotto nel brodo di gallina.
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