Cresce l’occupazione in Italia. E la Basilicata è al primo posto.
I dati dell’Osservatorio sul precariato, pubblicati ieri l’INPS, rappresentano indubbiamente una bella notizia. Per la prima volta si misurano gli effetti del Jobs Act sul mercato del lavoro. E nel semestre gennaio-giugno 2015 in Italia le nuove assunzioni a tempo indeterminato sono state 952.359, in crescita del 36% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. I dati segnalano che il Nord registra le performance più alte mentre il Mezzogiorno rimane ancora dietro.
Ma veniamo alla Basilicata. Sulle assunzioni a tempo indeterminato, la nostra regione, con 25,6%, si piazza ai primi posti e per poco non sorpassa la Campania (25,7%) che mantiene il primato assunzionale del Sud.
Ma il dato davvero confortante è il saldo totale delle assunzioni: 29,8% per contratti a tempo indeterminato; a termine; in apprendistato. E’ il migliore dato in assoluto in Italia. Ed è il miglior dato in assoluto al netto del complesso cessazioni (11,8%). Ciò segnala, al di là delle contraddizioni che pure ci sono, che la Basilicata ha riattivato il suo mercato del lavoro rispetto ad altre regioni che risentono ancora di staticità e di stagnazione assunzionale dovuta alla coda della crisi.
Che vuol dire questo dato? Possiamo smettere di lavorare sodo e bearci dei risultati ottenuti? Ce l’abbiamo fatta ad agganciare la ripresa e possiamo dormire sonni tranquilli? No, c’è tanto da fare, ma c’è anche di che gioire, per quei giovani che possono pensare ad avviare una famiglia nella propria regione e per quelle famiglie che possono ricominciare a fare progetti per il futuro.
Assieme al reddito minimo di cittadinanza, ai tanti bandi per lo sviluppo e agli investimenti in infrastrutture, c’è di che sperare.
La Basilicata ed i lucani ce la faranno. O almeno io ce la metterò tutta, perché possano farcela.