La Doppia laurea è finalmente legge. Il Senato ha approvato ieri in via definitiva, con 178 sì, 4 astenuti e 5 voti contrari, il testo che abolisce dopo quasi 90 anni l’anacronistico divieto di iscrizione contemporanea a due corsi di laurea (art. 142 comma 2 del regio decreto n. 1592 del 1933).
Dopo il via libera della Camera dei deputati raggiunto lo scorso ottobre, ora arriva l’ok definitivo anche da parte del Senato, a una misura nata su iniziativa parlamentare nel 2020 e attesa da tempo da tanti giovani italiani.
Gli studenti potranno finalmente scegliere se iscriversi contemporaneamente a due corsi universitari della stessa università o di due diversi atenei o erogati dagli istituti dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica.
Già a partire dal prossimo anno accademico chi vorrà iscriversi a un master e una laurea, a un dottorato e un master o a un master, un dottorato e una laurea potrà farlo senza problemi, al pari degli altri paesi europei.
Si tratta di un grande traguardo che consentirà all’Italia, come aveva ricordato qualche mese fa il Ministro dell’Università e della Ricerca Cristina Messa, “di fare un salto verso il futuro della formazione universitaria, in linea con il resto del mondo”.
Doppia laurea: come funzionerà
In base al testo approvato, sarà possibile iscriversi a due corsi di laurea, di laurea magistrale o di master, anche presso più università, scuole o istituti superiori a ordinamento speciale; oppure a un corso di laurea e a un master, a un dottorato di ricerca o a una specializzazione, ad eccezione dei corsi di specializzazione medica; o ancora a un corso di dottorato di ricerca o di master e a un corso di specializzazione medica.
Sarà, inoltre, consentita la doppia iscrizione anche per corsi a numero programmato a livello nazionale.
I percorsi universitari scelti potranno essere massimo due e potranno essere erogati da istituzioni italiane, estere e atenei telematici.
“Ora l’attuazione proceda spedita“
L’on. Alessandro Fusacchia, relatore alla Camera della proposta di legge, ha accolto con entusiasmo l’approvazione della legge per cui si è fortemente battuto in questi due anni: “Ce l’abbiamo fatta: dopo 90 anni doppia laurea è legge! Finalmente diamo più opportunità di formazione a tanti ragazzi e ragazze che per realizzare i loro sogni avranno sempre più bisogno di acquisire competenze e saperi anche molto distanti tra loro”.
“Con altri parlamentari stiamo da mesi girando l’Italia per far conoscere le possibilità introdotte con la Doppia Laurea. Saremo venerdì a Cagliari, lunedì a Torino e dopo altre città concluderemo con un grande evento nazionale a La Sapienza di Roma il 26 maggio”, ha continuato Fusacchia.
E poi ha così concluso: “Adesso vedo tre priorità: dovremo far sì che l’attuazione proceda spedita. Secondo: servirà lavorare ulteriormente sul diritto allo studio, nessuno studente meritevole dovrà rinunciare alla doppia iscrizione per ragioni economiche. Infine, l’orientamento: potersi iscrivere a due lauree significa scegliere di più, serve che le università siano più presenti nelle scuole non solo per informare ma per far fare agli studenti esperienze che li aiutino a capire come proseguire il percorso di studi”.
Doppia laurea: agevolazioni per i redditi più bassi
La legge ha introdotto una prima misura per rendere sostenibile la doppia iscrizione a chi ha redditi bassi. Chi in base al proprio ISEE è esonerato del tutto o in parte dalle tasse potrà contare sull’estensione di questo esonero anche alla seconda iscrizione.
Il ministero dell’Università sta comunque lavorando per ampliare il diritto allo studio e la platea di beneficiari delle agevolazioni. Gli atenei nell’ambito della loro autonomia potranno prevedere misure aggiuntive per abbassare le tasse universitarie per chi decida di intraprendere due percorsi paralleli.
Presto la pubblicazione del regolamento
Entro due mesi dalla data di entrata in vigore della legge (attesa la pubblicazione a giorni in Gazzetta Ufficiale) sarà il ministero dell’Università e della ricerca, dopo aver sentito il parere della Crui (Conferenza dei rettori), del Cun (Consiglio universitario nazionale) e del Cnsu (Consiglio degli studenti), ad adottare un decreto ministeriale per stabilire le regole e le modalità per facilitare la contemporanea iscrizione e favorire il conseguimento di titoli finali doppi o congiunti.
Tra tre anni la prima analisi sull’impatto della legge
Per garantire un monitoraggio efficace entro quattro mesi dalla conclusione del terzo anno accademico successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore della legge, il Ministro dell’università e della ricerca dovrà presentare alle Camere una relazione sullo stato di attuazione e una valutazione dell’impatto della stessa, sulla base dei rapporti che le università e le istituzioni AFAM trasmetteranno annualmente al MIUR.
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