Il principale nemico nella lotta alle ecomafie? Il negazionismo, che ancora oggi afferma l’inesistenza di verità scomode e terribili che hanno afflitto la nostra storia, come l’olocausto degli ebrei o il genocidio armeno.
Lo ha detto Don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano, agli studenti dell’Itis Mattei di Isernia. Il sacerdote, da sempre in prima linea nella lotta alla camorra e protagonista della battaglia nella ‘Terra dei fuochi’, ha partecipato a un incontro intitolato ‘Terra mia! Lotta alle ecomafie e diritti dell’ambiente’, organizzato dall’istituto superiore di istruzione secondaria ‘Majorana-Fascitelli’.
Alla presenza del procuratore capo della Repubblica di Isernia, Paolo Albano, del preside Eugenio Silvestre e del neo direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Anna Paola Sabatini, don Patriciello ha spiegato come in Campania, fino a venti anni fa, nessuno parlava del problema dei rifiuti, perché mancava un’analisi onesta e accurata. “Mafia e camorra – avverte il parroco – non sono più un retaggio di Sicilia e Campania, ma sono estese in tutto il resto del Paese e al di fuori dell’Italia. Carmine Schiavone, con cui ho parlato per quattro ore e mezza, mi spiegava che sono stati i gruppi industriali ad affidarsi alla camorra per smaltire i loro rifiuti, non il contrario. La camorra, prima, faceva affari con droga e prostituzione, ma non con i rifiuti. Il problema della salute riguarda tutti da vicino, le giovani generazioni hanno il compito, dato che hanno più conoscenza di noi, di combattere contro questo malcostume”. “Ma nemmeno – come affermato dal vescovo di Isernia-Venafro, monsignor Camillo Cibotti, presente all’incontro – può essere lasciato tutto sulle loro spalle“. Anche chi è adesso classe dirigente, dunque, deve fare il proprio dovere fino in fondo.
Don Patriciello, infine, ha definito “non perfetta” la recente legge sugli ecoreati, entrata in vigore proprio oggi come testimoniato, in una telefonata a sorpresa alla direttrice Sabatini, dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti. “Come tutte le norme va rivista e modificata – queste le sue parole – ma bene che ci sia, fino a ieri non c’era nulla”.
Alla fine dell’incontro all’Itis, il parroco si è spostato al castello Pignatelli di Monteroduni dove ha partecipato a un convegno sulla legalità, sempre coordinato dal preside Silvestre, nell’ambito del gemellaggio tra la Scuola primaria e secondaria di I° grado di Monteroduni e l’Istituto Comprensivo di Sant’ Elia a Pianisi. Relatori, il dottor Federico Scioli, sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Isernia, e il giornalista Paolo De Chiara.
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