Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto-legge che contiene disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e per la prevenzione delle infiltrazioni mafiose (detto dl ‘Recovery’).
Il testo contiene alcune norme promosse dal ministro per il Sud e la Coesione territoriale. Tra queste, quella che riguarda lo ‘sportello unico digitale’ per le aree ZES. Rappresenta una norma abilitante prevista dal PNRR, alla quale occorre dare attuazione entro il 31 dicembre 2021. Un obiettivo che, quindi, è stato realizzato.
Di seguito, una breve spiegazione delle norme proposte dal ministro per il Sud e la Coesione territoriale e contenute nel decreto-legge.
Il dl ‘Recovery’ consente la realizzazione di uno sportello unico digitale, ossia una piattaforma attraverso la quale le imprese che intendono presentare un progetto di insediamento in un’area ZES possono inoltrare la richiesta di autorizzazione unica eventualmente necessaria. Finché lo sportello digitale non sarà effettivamente operativo, la medesima richiesta può essere presentata allo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP) competente territorialmente.
A integrazione della riforma avviata con il decreto-legge ‘Governance e Semplificazioni’, si perfezionano gli strumenti operativi messi a disposizione del Commissario dell’area ZES. In particolare, se in sede di tavolo unico non si riesce a superare il dissenso di qualche amministrazione rispetto alla conclusione di un procedimento, il ministro per il Sud indice – a seguito di una relazione motivata del Commissario ZES – una riunione tecnica per giungere a una soluzione condivisa. Qualora questa non fosse ancora possibile nemmeno in questa nuova sede, il ministro rimette la questione al Consiglio dei ministri.
Inoltre, il Commissario partecipa alla conferenza di servizi chiamata a esaminare le richieste di valutazione di impatto ambientale (VIA) e, in caso di valutazioni contrastanti tra le amministrazioni competenti, può chiedere al ministro per il Sud e la Coesione territoriale di rimettere la questione al Consiglio dei ministri.
È prorogato al 31 dicembre 2023 il termine concesso ai Comitati di indirizzo per la perimetrazione delle zone franche doganali, che possono essere istituite nell’ambito delle aree ZES.
Per imprimere una svolta e accelerare l’attuazione degli interventi di bonifica e riqualificazione ambientale del comprensorio di Bagnoli-Coroglio, il decreto-legge prevede che l’incarico di Commissario straordinario sia affidato al sindaco di Napoli, che sarà supportato da una apposita struttura e dotato di una contabilità speciale, nella quale confluiscono le risorse pubbliche necessarie. La norma fa seguito a quanto annunciato nelle scorse settimane dal presidente Mario Draghi e dal ministro Carfagna. “A quasi trent’anni dalla cessazione delle attività dell’Italsider e dall’inizio di un infinito processo di riqualificazione, la bonifica di Bagnoli cambia passo”, ha commentato il ministro per il Sud e la Coesione territoriale.
Si prevede inoltre che:
Il dl ‘Recovery’ rafforza i poteri del Commissario per l’attuazione degli interventi di risanamento ambientale e riqualificazione del territorio della città di Taranto. In particolare, il suo mandato è esteso fino a 3 anni e allo stesso si assegna una struttura di supporto. Inoltre, in caso di dissensi, dinieghi, opposizioni, il Commissario propone al presidente del Consiglio dei ministri l’esercizio dei poteri sostitutivi.
Per assicurare e monitorare il percorso che dovrà consentire il superamento dei divari territoriali nei servizi pubblici, un delegato del ministro per il Sud e la Coesione territoriale entra a far parte della Commissione tecnica per i fabbisogni standard.
In attesa di avviare la programmazione 2021-2027 del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC), il decreto-legge permette di anticiparne parte delle risorse anche per il completamento di interventi già in corso e per i quali si rende necessaria un’integrazione della copertura finanziaria. Finora, le anticipazioni erano possibili solo per consentire interventi di immediato avvio dei lavori.
Sono estese anche agli interventi finanziati dal FSC le semplificazioni in materia di appalti già previste per gli interventi del PNRR e per quelli cofinanziati con i Fondi strutturali europei. Si consente così la possibilità di affidare a gara sulla base dello studio di fattibilità tecnico-economica. Inoltre, il parere del Consiglio Superiore dei lavori pubblici viene limitato solo ai progetti di lavori di competenza statale, o comunque finanziati dallo Stato per almeno il 50%, di importo pari o superiore ai 100 milioni di euro.