La pandemia di COVID-19 ha avuto un impatto senza precedenti sulla salute mentale dei giovani. In vista della Giornata mondiale della salute mentale, un nuovo rapporto dell’UE analizza come i Paesi europei hanno affrontato le sfide poste dalla pandemia al benessere mentale ed emotivo dei giovani. La ricerca fa parte delle iniziative della Commissione europea per migliorare il benessere mentale e ridurre lo stigma sulla salute mentale. Lo stato Italiano ha erogato 10 milioni di euro a sostegno dei giovani: fino a 600 euro a chi ha fatto richiesta di aiuto per fronteggiare le spese di un percorso terapeutico dallo psicologo. Già 300.000 domande per il contributo “sessioni di psicoterapia” sono arrivate al Ministero della Salute, tra queste il 43,55% proviene da giovani tra i 18 ed i 35 anni, mentre il 16,62% è a favore di minori di età compresi nella fascia 0-18 anni.
I Paesi europei hanno adottato un approccio proattivo per affrontare il tema della salute mentale dei giovani durante la pandemia . Una delle misure più comuni adottate è stata il rafforzamento del supporto psicologico nelle scuole, sia aumentando il numero di psicologi e consulenti a disposizione degli studenti, sia formando il personale scolastico a riconoscere e affrontare i segnali di disagio mentale.
Cresce il ricorso agli psicologi da parte dei giovani europei
Mariya Gabriel, commissario per l’Innovazione, la Ricerca, la Cultura, l’Istruzione e la Gioventù, ha dichiarato: “Tutti noi teniamo molto al benessere emotivo dei nostri giovani. Dopo una pandemia, e con la guerra sul suolo europeo, questo rapporto sulla salute mentale dei giovani arriva al momento giusto. Sono lieta di constatare che gli Stati membri dell’UE stanno prendendo sul serio questa sfida e che hanno adottato misure per sostenere i giovani, in particolare a scuola. Questi sforzi devono continuare per consentire ai giovani di affermarsi, ora e negli anni a venire, e la Commissione sarà sempre qui a fornire il suo sostegno”.
Le politiche europee per il benessere mentale dei giovani
Per affrontare le criticità portate dalla pandemia, molti Stati europei tra cui l’Italia hanno dato il via a politiche dedicate ai giovani e al loro benessere mentale. Queste politiche hanno coinvolto sei settori: tutela della salute mentale (27 Stati hanno dato il via ad attività in questo campo), educazione (25), informazione sulle conseguenze della pandemia sul benessere psicologico (22), lavoro giovanile (16), tempo libero (15) e sport (10). L’Italia si è concentrata in tre settori: quello della tutela della salute mentale, quello a sostegno dell’informazione e sport e del tempo libero. Il Dipartimento per le politiche giovanili e il servizio civile universale, in collaborazione con Sport e Salute S.p.A., ha promosso un’iniziativa chiamata “Spazi Civici di Comunità”, con un budget complessivo di 10 milioni di euro, per consentire l’accesso gratuito dei giovani di età compresa tra i 14 e i 35 anni ad attività sportive, extra-sportive e sociali, tra le quali assistenza e sostegno psicologico per contrastare gli effetti della pandemia e i fenomeni di disagio giovanili ad essa legati . In considerazione dell’aumento delle condizioni di depressione, ansia, stress e fragilità psicologica, a causa dell’emergenza pandemica e della conseguente crisi socio-economica, il Governo italiano ha previsto un contributo, nell’importo massimo di 600 euro per persona, per sostenere le spese relative a sessioni di psicoterapia fruibili presso specialisti privati regolarmente iscritti nell’elenco degli psicoterapeuti nell’ambito dell’albo degli psicologi. Il contributo, erogato fino a 10 milioni di euro, non spetta alle persone con ISEE superiore a 50.000 euro. Alla data del 23 settembre u.s. sono pervenute circa 300.000 domande per il contributo “sessioni di psicoterapia”, tra queste il 43,55% proviene da giovani tra i 18 ed i 35 anni, mentre il 16,62% è a favore di minori di età compresi nella fascia 0-18 anni .
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