Due terreni confiscati al clan camorristico Magliulo, nelle località Pugliano e Torricelle di Teano (Caserta), sono stati assegnati definitivamente a una cordata di associazioni e saranno i protagonisti di un progetto di recupero e riutilizzo.
Sulle due terre, infatti, saranno realizzate altrettante aziende agricole di ortofrutta.
Il progetto è stato presentato, qualche giorno fa, nel corso del convegno “Riappropriamoci: dalla confisca all’agricoltura sociale, il rilancio dei beni liberati”, organizzato dalle associazioni “Mille scopi più uno“, Libera e Comitato don Diana e Nco (Nuovo Commercio Organizzato).
Erano presenti il sindaco di Teano Nicola Di Benedetto, il pm della DDA di Napoli Cesare Sirignano e il giudice del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), Luigi Picardi.
I due magistrati hanno raccontato la loro esperienza di giudice e pubblico ministero del processo sulle infiltrazioni camorristico-mafiose nei mercati ortofrutticoli del Sud-Italia, in particolare quello di Fondi (Latina), attraverso un “patto d’affari” siglato tra i Corleonesi (facenti capo al fratello di Totò Riina, Gaetano), i Casalesi (guidati da Nicola Schiavone figlio del boss Francesco “Sandokan” Schiavone) e i Mallardo di Giugliano in Campania.
La sentenza emessa da Picardi ha condannato tutti, così come richiesto da Sirignano.
“Bisogna tenere alta l’attenzione anche nel mondo dell’ortofrutta – ha dichiarato Sirignano – perché ci sono segnali inquietanti soprattutto a Fondi dove negli ultimi mesi c’è stato qualche incendio“. “Noi facciamo i nostri interventi – ha aggiunto Picardi – ma per vincere la camorra c’è bisogno di uno scatto in più, come è quello rappresentato dall’agricoltura sociale“.
I terreni su cui nasceranno le aziende agricole furono confiscati nel 2003, ma solo dopo un lungo iter burocratico, durato 12 anni, sono stati consegnati alle associazioni. Nel 2013 i terreni furono anche oggetto di atti intimidatori e furti.
A gestire i terreni saranno l’associazione teanese “Mille scopi più uno”, il consorzio “Nco”, la cooperativa Agricoltura “Capo D’Arco”, l’associazione “Abili diversamente” e altre cooperative della rete di “Libera” e “Comitato Don Diana”. “Il convegno – sostengono i referenti dell’associazione ‘Mille scopi più uno’ – ha voluto chiamare i cittadini alla partecipazione, per condividere un necessario percorso di consapevolezza e di crescita civile”.
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