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Così precipita il mercato immobiliare al Sud. Ecco i dati

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Il mercato della casa torna a frenare. Malgrado la crescita dei mutui andata avanti per tutta la primavera, nel secondo trimestre di quest’anno è ricomparso il segno meno nelle compravendite (-3,6%), dopo il positivo andamento del periodo gennaio-marzo. A pesare, come ha spiegato l’Agenzia delle entrate comunicando i dati, l‘esaurirsi della spinta del nuovo regime fiscale in materia di imposte di registro, ipotecaria e catastale deciso dalla Legge di stabilità 2014, che aveva inciso positivamente sui primi tre mesi.

In un contesto in cui l’erogazione di mutui è in netta ripresa (+29% nei primi sette mesi secondo gli ultimi dati Abi), la flessione delle compravendite è contenuta nel settore residenziale, che perde solo l’1% rispetto al secondo trimestre dell’anno precedente e non si vede proprio nei capoluoghi di regione, dove spicca un aumento dell’1,8%: si registrano invece cali superiori al 5% nel settore commerciale (-5,1%), nel terziario (-6,9%) e nelle pertinenze (-5,1%).

In decisa controtendenza le operazioni relative agli immobili industriali, che registrano un progresso a due cifre (+10,3%). Tornando alle case, la flessione più consistente riguarda il Sud, dove il calo è pari a -4,3% e più contenuta al Nord, -0,3%, con un’inversione di tendenza al Centro, dove le compravendite sono in crescita dell’1,7%. Per il settore terziario, invece, la contrazione maggiore si registra al Centro (-22,3%), seguito dal Sud (-4,3%), e in coda il Nord (-2,2%). Calo generalizzato di vendite degli immobili commerciali in tutta la penisola, con il Sud in testa (-9%) e a breve distanza il Centro (-8,8%), in chiusura il Nord (-0,7%). Il comparto produttivo dà segnali di ripartenza al Nord e al Centro, con volumi di vendite che salgono rispettivamente del +16,2% e del +9,1%; il Sud invece perde l’8,5%. A poco serve, dunque, il buon andamento delle compravendite nelle grandi città (+3,8% nelle prime otto, mentre i comuni delle rispettive province perdono l’1,2%). Spiccano i rialzi di Firenze (+12,6%), Bologna (+10,8%) e Genova (+10,3%), seguiti da quelli di Palermo (+7%), Milano (+6,9%) e Roma (+3,9%). Di contro, a Torino e a Napoli le vendite di case sono in discesa, rispettivamente del -5,5% e del -6,3%. Il mercato, avverte quindi Confedilizia, è “totalmente bloccato, salvo che in piccoli settori e zone del tutto ininfluenti sulla sostanza delle cose“. Il problema è che “la gente non ha fiducia e non l’avrà finché non riceverà un segnale forte, come potrebbe essere la riduzione delle rendite anche solo di qualche punto percentuale“.

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Published by
Gioviana Tedeschi