Sono una figlia del sud, che nei ranking si posiziona sempre nelle posizioni finali e sto seguendo da vicino alcune città che cercano di uscire da ritardi strutturali, credetemi è un percorso di ristrutturazione faticoso.
Dopo una serie di esperienze e dopo aver visitato di recente il cuore pulsante di Milano EXPO Experience di Milano organizzata da Cisco sono ritornata #giuassud ancora più carica per partecipare agli #smartdays2015 di Cosenza e lunedì e martedi sarò BARI dove da un lato all’Università di bari, con Agol e Formiche alle 15 le comunità creative ridisegnano la città con i ragazzi la città e dall’altro dove sono in programma un workshop del gruppo di ricerca scientifica Resnovae sulla governance energetica della città e Enel il 27 da alla luce i primi frutti di un lungo lavoro inaugurando all11 in Via Capruzzi 68 il primo showroom interamente dedicato a Smart City .
Milano Smart City è da due anni prima della classe nel ranking ICITYrate ed è certamente un modello di città verso cui possiamo tendere così come le altre prime della classe Firenze, Bologna, Siena, ecc.. ma quello che non torna della graduatoria è che tutte le città del Sud sono ultime.
Allora varrebbe la pena separare le valutazioni meramente economiche dalla valutazione di smartness!
Il noto autore Michele Vianello sostiene tal proposito<< Si Evince l’assoluta relatività e arbitrarietà dei parametri assunti da ogni Istituto di ricerca, a dimostrazione che la realizzazione delle graduatorie tra le città più o meno smart ci può indurre a commettere facili errori>> Estratto di: Vianello, Michele. “Costruire una città intelligente.” iBooks.
Ma entriamo nel vivo di questo viaggio che ho avuto il piacere di fare insieme ai rappresentanti smart city della città metropolitana di Reggio Calabria, che si è appena insediata e che sta cercando di risollevarsi da una situazione molto difficile ereditata dal passato:
cosa abbiamo veramente da imparare da Milano, la prima della classe?
Milano vince per una serie di parametri economici e per le politiche smart mirate all’eliminazione di barriere e discriminazioni basate su genere, età, etnia, stato di salute e rivolte alla ricomposizione sociale grazie anche alle nuove tecnologie, alle risorse pubbliche e private, alla valorizzazione delle reti informatiche esistenti. Vince sul living inteso come cittadinanza attiva e consapevole, sostegno alle politiche per la formazione continua, il superamento del divario digitale, la diffusione della cultura del benessere e della partecipazione nella riprogettazione di spazi urbani e del verde cittadino.
Una infografica racconta quanto è stato fatto in questi anni
In particolare si segnalano 258 data set del portale Open Data a disposizione di ricercatori e utenti, i più di 6.000 km di fibra ottica, gli oltre 600 hot spot del Wi Fi Milano, le 4.650 bici in condivisione con una media di 12mila prelievi giornalieri e 40 mila abbonati al bike sharing tra annuali e settimanali, gli oltre 300 mila iscritti al servizio di car sharing a cui si aggiunge il superamento del 55% nella raccolta differenziata raggiunto anche grazie alla copertura del 100% del territorio cittadino per quanto riguarda l’umido.
Ma Milano è anche Expo Smart city la prima città digitale lo ho capito meglio accompagnata da Fabio Florio Manager of Business Development and Expo 2015 Leader di Cisco in un viaggio diverso dai due precedenti che avevo fato in Expo perché n questo viaggio ho visto gli aspetti soft e hard di supporto a tutto quello che expo:
Ecco alcuni numeri dell’altissimo livello tecnologico e di contenuti che ha garantito la sicurezza degli oltre 20 milioni di visitatori raggiunti da Expo:
è stata realizzata un’infrastruttura Wi-Fi che comprende circa 2.700 access point che abilitano la Smart digital City di Expo, si tratta di punti di accesso sia indoor che outdoor che permettono a chiunque di connettersi gratuitamente e in ogni zona.
La stessa rete Wi-Fi adotta un’architettura dinamica e intelligente, che si adatta alle richieste e al momento la prima complessità che Expo ha affrontato è che quotidianamente supporta enormi quantità di traffico, <<si raggiungono picchi di 250mila persone al giorno, è come prendere Reggio Calabria e calarla su un KMquadrato.>> la seconda è logistica (ogni notte entrano circa 400 camion!), pensiamo solo al traffico video generato dal sistema di video sorveglianza, a quello generato dagli stessi utenti che vogliono condividere video e immagini con i propri contatti just in time. Cisco è It network and solution partner ha sperimentato soluzioni che consentono a Expo con la tecnologia di gestire questi enormi flussi di dati. Per Cisco questa è come lo stesso Florio conferma un’occasione di Internet of everythink.
Dal punto di vista dell’infrastruttura di rete Cisco ha lavorato con Telecom Italia che ha realizzato l’infrastruttura passiva: il sito è interamente cablato parliamo di 70 km di fibra ottica. Precedentemente il sito era un campo in parte adibito a discarica contaminato che è stato bonificato.
Expo è una Smart city a 5 livelli, estensibili anche all’area urbana circostante:
Gli ultimi due livelli Edutainment e services sono quelli più visibili, che il visitatore percepisce di più nel viaggio all’interno di Expo,dato che ne fruisce direttamente: è fatto di totem, di app informative, strumenti di edutainment e assistenza visitatori, come quella ufficiale Expo a cui si aggiungono i divertimenti che rendono piacevole la visita ma che sono solo la punta dell’iceberg di un grande lavoro tecnico fatto di un sistema sostenibile e intelligente di utilizzo delle risorse, un sistema moderno di gestione di grandi quantità di dati, una perfetta integrazione tra uomo e tecnologie, un sistema di sicurezza e di intelligence, controllo ingressi e uscite, big data che fanno di questo progetto un vero e proprio successo.
–certo una nota dolente va segnalata prima di vedere tutto ciò occorre superare code chilometriche degli ultimi giorni-
E veniamo quindi alle città del Sud bastonate dalla graduatoria Icityrate ma anche dalle previsioni Svimez Cosa E’ in corso nelle città del sud che le graduatorie non descrivono?
e’ in corso una vera e propria ristrutturazione mondiale dove una migliore gestione della città può consentire una rivitalizzazione delle comunità e la creazione di nuovo valore, non solo economico ma anche sociale.
Con la due giorni #smartdays2015 appena conclusasi a Cosenza con la partecipazione di Ifel/anci della città metropolitana di Bari e di Reggio Calabria e dei partner dell’importante progetto Resnovae, ma anche con gli eventi in programma a Bari le città del Sud stanno dando un dignitoso segnale di risposta attiva a tutte le critiche ingiuste che sono arrivate:
Sono loro la comunità creativa che contribuisce alla costruzione di soluzioni e muove verso una profonda ristrutturazione del Sud.
all’Università Aldo Moro di #BARI alle h 15.00, incontro che si inserisce in un momento in cui la città di Bari è davvero molto attiva oltre le statistiche di Icityrate nel percorso di innovazione e3 si confronta con gli attori locali, ma anche con gli studenti e i giovani aspiranti maker, cui parteciperò anche io.
E’ possibile iscriversi gratuitamente
https://www.eventbrite.it/e/biglietti-smart-cities-for-a-better-world-18955317866?aff=es2
In particolare le due prime città a avviare un grosso progetto di ricerca su Smart city con il progetto Resnovae finanziato dal PON Ricerca e Competitività e cofinanziato da importanti player industriali ha gettato le fondamenta ora bisogna rafforzare forme collaborative di intelligenza per la risoluzione dei problemi:
Il tema delle città è ancora più attuale dopo le polemiche che puntualmente ogni anno nascono e anche quest’anno è accaduto sia per la presenza di dati poco aggiornati che per il metodo -secondo alcuni esperti troppo complesso e ancora incompleto-, dopo la pubblicazione del rating sullo stato delle città ICITYrate2015, lavoro avviato da ForumPA e Openpolis per fotografare la situazione delle città italiane nel percorso verso città più intelligenti, ovvero più vicine ai bisogni dei cittadini, più inclusive, più vivibili.
Per realizzare il Rapporto, ICity Lab individua e analizza diverse dimensioni urbane e, per ognuna di queste, un certo numero di variabili e di indicatori. I valori ottenuti dall’esame delle variabili/indicatori sulla base delle fonti esistenti, vengono poi trasformati e aggregati in un unico valore di sintesi che consente di stilare un indice finale (ICity index). http://www.icitylab.it/il-rapporto-icityrate/edizione-2015/dati-2015/
Nadia Mignolli Prima ricercatrice Istat e Responsabile Ufficio di Coordinamento Tecnico Scientifico – Dipartimento per l’integrazione, la qualità e lo sviluppo delle reti di produzione e di ricerca Istat nel corso della presentazione di ICityrate ha dichiarato che sarebbe opportuno più che dividere le città in rating aggregarle per tipologie simili, tenendo conto anche degli aspetti economici.
L’Italia può farcela ma deve operare con serietà una profonda ristrutturazione, Nord e Sud, Italia e Paesi europei e extraeuropei devono collaborare perché o vinciamo tutti o si perde tutti!!