Cambiano le regole per i Concorsi pubblici in Italia. Si punta a rendere più rapide le procedure più snelle e vengono introdotte misure per ridurre il gender gap. Dopo 28 anni, quindi, cambiano le regole e le procedure di svolgimento dei concorsi nella Pubblica Amministrazione. Il Consiglio dei Ministri ha, infatti, nei giorni scorsi approvato in via preliminare il regolamento, che disciplina le procedure concorsuali nella Pubblica Amministrazione.
Il nuovo regolamento modificherà il DPR n. 487/1994 al momento ancora in vigore. Ecco tutte le novità previste dal nuovo decreto.
Il digitale detterà i tempi dei concorsi
Come si legge nel Comunicato stampa n. 97 del Consiglio dei Ministri del 5 ottobre, tutte le assunzioni a tempo determinato e indeterminato effettuate all’interno delle amministrazioni pubbliche dovranno svolgersi con modalità in grado di garantirne “l’imparzialità, l’economicità e la celerità di espletamento, ricorrendo, ove necessario, all’ausilio di sistemi automatizzati diretti anche a realizzare forme di preselezione e selezioni decentrate per circoscrizione territoriali”.
Ogni fase concorsuale sarà digitalizzata, dall’accesso alle prove alla nomina delle commissioni, dalle comunicazioni relative ai bandi fino all’assunzione in servizio, che dovrà avvenire entro 120 giorni dall’indizione della prima prova selettiva.
Alle selezioni potranno accedere anche i rifugiati
L’accesso alle procedure concorsuali nel settore pubblico dovrà essere garantito non solo ai cittadini italiani, ma anche ai “titolari dello status di rifugiato o di protezione sussidiaria e ai cittadini di Paesi terzi, in possesso di permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo, di un’adeguata conoscenza della lingua italiana, del godimento dei diritti civili e politici negli Stati di appartenenza o di provenienza e di tutti gli altri requisiti previsti per i cittadini italiani”.
Concorsi pubblici con le quote rosa
Qualsiasi bando indetto da una Pubblica Amministrazione dovrà contenere per ciascuna delle qualifiche messe a concorso, la percentuale di rappresentatività dei generi nell’amministrazione che lo bandisce. Nel caso in cui il differenziale tra i generi sia superiore al 30%, a parità di titoli e di merito si applicherà, dunque, il titolo di preferenza in favore del genere meno rappresentato.
Sarà, inoltre, data precedenza a tutti quei soggetti che versano “in situazione di svantaggio”, attraverso misure “finalizzate alla rimozione degli ostacoli alla partecipazione ai concorsi per le donne in gravidanza o allattamento e per coloro che si trovino in situazioni di svantaggio (Dsa), in base alle linee guida sulla parità di genere in corso di adozione da parte del Dipartimento della funzione pubblica e del Dipartimento per le pari opportunità.”
Corsia preferenziale per i figli di personale sanitario deceduto per Covid
Tra le novità più importanti introdotte dal nuovo regolamento anche la possibilità per i figli di medici, infermieri e operatori sociosanitari deceduti per COVID e contagiati durante lo svolgimento della loro attività di ottenere un canale preferenziale, per l’accesso alle graduatorie, a parità di merito.
Le Commissioni saranno formate da tecnici esperti
Le Commissioni esaminatrici dovranno saranno costituite da tecnici esperti nelle materie oggetto del concorso scelti tra dipendenti di ruolo delle amministrazioni, docenti ed esperti esterni (psicologi, specialisti in risorse umane ecc) in grado di valutare adeguatamente i candidati.
I bandi non saranno più pubblicati in Gazzetta Ufficiale
Dal 1° novembre tutti i bandi di concorso pubblici non saranno più pubblicati all’interno della sezione “Concorsi ed Esami” della Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, ma su inPA, il Portale del Reclutamento riservato ai bandi della Pubblica Amministrazione.
Sarà possibile registrarsi sul sito gratuitamente, accedendo tramite SPID, CIE o CNS, compilare il proprio curriculum vitae, consultare i bandi di proprio interesse e ricevere comunicazioni.
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