Possibilità di nuove assunzioni nelle Province e nelle Città metropolitane, risorse ai Comuni come ristoro per i mancati incassi del suolo pubblico, 150 milioni di euro ai comuni siciliani per la riduzione del disavanzo e altrettanti a a 4 comuni capoluogo di città metropolitane: sono queste alcune delle decisioni prese nella Conferenza Stato-città ed autonomie locali.
Assunzioni nelle Province e nei comuni
Come scrive Italia Oggi con il decreto ministeriale c’è il via libera per Province e Comuni per tornare a fare nuove assunzioni a partire dal 2022. Secondo quanto scrive il quotidiano le “province e le Città metropolitane saranno suddivise rispettivamente in 5 e in 3 fasce demografiche in relazione alle quali sono individuati i relativi valori soglia del rapporto tra spesa del personale ed entrate correnti. Dal 1° gennaio 2022 gli enti di area vasta che si collocano al di sotto di tale valore soglia, potranno incrementare la spesa del personale registrata nell’ultimo rendiconto approvato, per assumere dipendenti a tempo indeterminato, sino ad una spesa complessiva rapportata alle entrate correnti, non superiore al valore soglia, in coerenza con i piani triennali dei fabbisogni di personale e fermo restando il rispetto pluriennale dell’equilibrio di bilancio asseverato dall’organo di revisione”. Chi è invece sopra il valore soglia dovrà raggiungere questo parametro attraverso un turn over inferiore al 100%. Intanto, in commissione Bilancio alla Camera sono passati emendamenti alla legge Pnrr che permetteranno di realizzare assunzioni a tempo indeterminato nei comuni, anche piccoli e pure in dissesto o pre-dissesto. “Oggi è un bel giorno per le istituzioni democratiche. Il Governo ha mantenuto gli impegni con gli enti locali e il Parlamento ha saputo raccogliere con altrettanta responsabilità il grido di dolore dei sindaci, approvando in commissione Bilancio alla Camera gli emendamenti al decreto Pnrr che consentono, in deroga agli attuali limiti finanziari, di realizzare assunzioni a tempo determinato nelle amministrazioni territoriali per circa 15.000 posti l’anno. Un intervento che non esclude gli enti in dissesto e predissesto. Per i Comuni con meno di 5.000 abitanti è istituito un fondo di 30 milioni di euro annui dal 2022 al 2026. È, inoltre, autorizzato l’utilizzo di 67 milioni di euro destinati ai Comuni del Mezzogiorno per le assunzioni a tempo determinato per il Pnrr”. Lo ha sottolineato il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta.
Ristori ai comuni
Via libera anche allo schema di decreto del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, per il riparto parziale del fondo, per l’anno 2021, concernente il ristoro ai Comuni delle minori entrate derivanti dall’esenzione, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2021, dal pagamento del canone di utilizzazione del suolo pubblico. Si tratta di 3,2 milioni di euro (la prima quota di un totale di quasi 13 milioni di euro) a 997 comuni.
Fondi ai comuni siciliani
Approvato anche lo schema di decreto del Ministero dell’interno, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, per il riparto di un contributo di natura corrente ai Comuni della Regione siciliana nel limite complessivo di 150 milioni di euro per l’anno 2021, da destinare alla riduzione del disavanzo. In pratica, spiega Italia Oggi, a 190 comuni della Sicilia andranno contributi per 150 milioni di euro. Altri 150 milioni di euro andranno a 4 comuni capoluogo di città metropolitane che presentano disavanzi pro capite superiori a 700 euro: si tratta di Napoli (85,2 milioni), Torino (30 milioni), Palermo (24,5 milioni) e Reggio Calabria (10 milioni).
Brunetta: “Altre misure nella legge di bilancio”
“Le misure a favore di Comuni, Città metropolitane e Province non finiscono qui, ma continueranno sia nella legge di bilancio, sia per via amministrativa, come concordato nel vertice del 3 dicembre”, ha continuato il ministro Brunetta. “Oggi in Conferenza Stato-Città è stata anche acquisita l’intesa sullo schema di decreto attuativo per le assunzioni di personale da parte delle Province e delle Città metropolitane, che ho già firmato e inviato ai ministri dell’Economia e dell’Interno per la sottoscrizione. Un provvedimento atteso dal 2019, che finalmente si sblocca. Nei prossimi cinque anni – ha concluso – gli enti locali saranno in grado di recuperare i 70.000 posti di lavoro persi nell’ultimo decennio. Il rafforzamento della capacità amministrativa e progettuale è cruciale per affrontare la sfida del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Una sfida che si vince solo insieme”.
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