- Lo stabilisce una norma della legge di Bilancio
- Una riforma attesa da venti anni
- Per le associazioni di categoria questa misura andrà estesa anche ai giorni di fermo imposti dalla Ue
Il mondo della pesca era senza cintura di sicurezza. Con la legge di bilancio prossima ventura, anche i lavoratori di quel settore avranno a disposizione degli ammortizzatori sociali in caso di stop al lavoro. Il sistema si chiama Cisoa ed è la cassa di integrazione salariale per il settore agricolo. In tutti i dossier e le analisi il mondo agricolo ha sempre camminato a braccetto con le filiere ittiche, il mondo della pesca.
Cisoa, una riforma attesa da venti anni
Per qualche arcano motivo, per oltre venti anni, al mondo della pesca era impedito, non previsto, l’accesso a questo sistema di sostegno al salario. Quel vento che spesso ostacola le attività dei pescatori, questa volta sembra aver portato dei buoni consigli al mondo politico. Dal 2022 anche il mondo della pesca potrà accedere ai benefici del Cisoa. Lo stabilisce una norma inserita nella Legge di Bilancio dello Stato. La previsione normativa consentirà ai accedere alla cassa integrazione ai lavoratori della pesca. Ma è solo un primo passo avanti: il sistema prevede la cassa integrazione per la perdita di giornate di lavoro imputabili a diverse cause, non dipendenti, e quindi imputabili, dalla volontà dell’armatore o dei lavoratori. Vengono ancora esclusi dal computo i giorni di sospensione dell’attività di pesca derivanti da misure di arresto temporaneo continuativo e non continuativo. Tradotto in soldoni, nessun sostegno per i fermi imposti dalle regole Ue.
Il covid ha messo a dura prova le filiere ittiche
Per il mondo della pesca è un intervento last minute. Le filiere ittiche sono state gravemente danneggiate dalla pandemia Covid 2019. Rispetto ad altri settori, quel che il covid ha causato al settore potrebbe essere un danno “permanente”, in grado cioè di modificare per sempre la struttura del settore. Un alert lanciato direttamente dalla FAO. Nel report dedicato al settore dall’agenzia delle Nazioni Unite, si legge che “le entrate commerciali riferite al 2020 hanno verosimilmente subito una contrazione a causa delle misure di contenimento, mentre si prevede che la produzione globale dell’acquacoltura diminuirà all’incirca dell’1,3 percento”. E’ la prima flessione registrata dal settore nell’arco di diversi anni.
La Fao: “sconvolgimenti nel settore”
Per i ricercatori della Fao, “la pandemia ha causato sconvolgimenti nel settore della pesca e dell’acquacoltura un po’ ovunque nel mondo, con perturbazioni della produzione, interruzioni delle catene di approvvigionamento e un tracollo dei consumi dovuto ai periodi di blocco. “Le misure di contenimento hanno generato cambiamenti profondi, molti dei quali sono destinati a persistere nel lungo termine.” Il rapporto rivela che, sebbene gli alimenti non siano di per sé responsabili della trasmissione del COVID-19 all’uomo, ogni tappa della catena di approvvigionamento nel settore della pesca e dell’agricoltura rischia di subire perturbazioni o interruzioni a causa delle restrizioni.
“Estendere Cisoa alle giornate di stop imposte dalla Ue”
Alla luce di questi dati, era impossibile non dotare il sistema italiano della pesca di una cintura di sicurezza come il Cisoa. Anche per ragioni di equità. Il prossimo passo, secondo le associazioni di categoria, è estendere il Cisoa Pesca anche a tutte le sospensioni decretate da provvedimenti amministrativi volti a garantire la salvaguardia delle risorse biologiche.
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