Iniziano ad arrivare i primi rimborsi del Cashback di Stato, la misura che rimborsa il 10% delle spese effettuate con pagamenti elettronici (bancomat, carte di credito, ecc.) fino a 150 euro. Gli utenti che hanno aderito al cashback e hanno raggiunto i requisiti necessari (almeno 50 transazioni) stanno ricevendo i rimborsi come bonifico in questi giorni: le operazioni dovrebbero concludersi entro il 29 agosto, così come previsto dal regolamento. Quindi tutti i rimborsi si concluderanno entro quella data.
Ad avere diritto ai rimborsi del cashback sono in tutto 6 milioni di utenti che, appunto, hanno raggiunto il minimo di 50 transazioni. La maggiorparte ha ottenuto il massimo, cioè 150 euro. Il rimborso massimo per ogni transazione era di 15 euro. Il rimborso verrà erogato direttamente con un bonifico all’Iban indicato al momento della registrazione (o successivamente, perché si poteva anche variare l’Iban) e l’utente verrà avvertito con un messaggio sull’app IO.
Oltre ai rimborsi del cashback alcuni concorrono anche per il SuperCashback che prevede un premio di 1.500 euro ai primi 100 mila che hanno effettuato più operazioni (c’era una speciale classifica, visibile sull’app IO). Anche se su questa misura sono stati fatti dei controlli per stanare i furbetti che hanno utilizzato delle transazioni ritenute sospette e che poi non sono state conteggiate. Per il premio da 1.500 ci sarà comunque da aspettare di più, almeno fino a novembre.
Per questo semestre (agosto-dicembre 2021) il cashback è stato sospeso dal governo Draghi che vuole verificare l’efficacia della misura. Dovrebbe tornare nuovamente nel primo semestre 2022 anche se ci sono dubbi sul come: il Cashback di Stato è nato per incentivare l’uso dei pagamenti elettronici, scoraggiando la circolazione di contanti e quindi cercando di stanare l’evasione fiscale (oltre a questioni igieniche legate alla circolazione del contante che passa di mano in mano). Al momento non si conoscono le intenzioni del governo sul futuro della misura ma la sospensione fa pensare, quantomeno, a una radicale riforma del cashback e dei rimborsi.