Quale sarà il futuro del cashback? In realtà non si conosce quale sarà il destino del cashback: fino al 30 giugno sarà attivo ma non è detto che il governo vorrà proseguire in questa esperienza. Ciò che è certo è che, qualora si dovesse continuare, verranno inseriti dei corretivi per evitare un utilizzo improprio, in particolare dei micropagamenti, per “scalare” le classifiche e entrare nella fascia dei primi 100 mila che utilizzano di più le carte e che beneficeranno del “Super Cashback” da 1.500 euro ogni sei mesi.
Sono otto milioni gli italiani che hanno aderito al programma che permette la restituzione in denaro di una percentuale del 10% di quanto pagato cashless, nell’arco di un semestre, fino a un massimo di 150 euro. Tutti gli aderenti si sono ritrovati automaticamente iscritti anche al programma Super Cashback, che mette in palio i famosi 1.500 euro. L’obiettivo è quello di incentivare i pagamenti non in contanti.
Attualmente per entrare nei 100 mila che riceveranno il premio occorre aver fatto 385 transazioni, ma ovviamente la classifica cambia di giorno in giorno. In pratica si tratta di una media di 2,85 transazioni al giorno ma ovviamente con l’avvicinarsi della scadenza (mancano 45 giorni) il numero delle transazioni potrebbe alzarsi.
Ma entrare nei 100 mila che riceveranno il premio da 1.500 euro è diventato una sorta di gioco nazionale con numerosi “furbetti” che hanno scalato la classifica frazionanando i propri pagamenti o mettendo in atto altri sistemi che potrebbero anche essere messi sotto osservazione del Ministero dell’Economia. Tra le ipotesi circolate anche quella che i “furbetti” possano essere esclusi dal rimborso.