Arrivano le istruzioni dell’Agenzia delle Entrate per richiedere il nuovo bonus destinato al settore delle attività teatrali e degli spettacoli dal vivo, così come previsto dal Dl Sostegni. Nella circolare n. 14/E – pdf vengono, infatti, fornite indicazioni su come ottenere il contributo, sotto forma di credito d’imposta del 90% delle spese sostenute nel 2020, sui requisiti da rispettare e sulle tipologie di spese ammissibili.
Il credito d’imposta è riconosciuto a favore delle imprese che effettuano attività teatrali e spettacoli dal vivo, anche attraverso l’utilizzo di sistemi digitali, ed è utilizzabile esclusivamente in compensazione. Oltre alle imprese residenti, il bonus può essere utilizzato anche dalle stabili organizzazioni di soggetti non residenti, che – indipendentemente dalla natura giuridica, dal regime contabile adottato, nonché dalle dimensioni aziendali – operano nell’ambito delle attività teatrali e degli spettacoli dal vivo. Tra queste attività, a titolo esemplificativo, rientrano naturalmente il teatro, la musica, inclusa la lirica, la danza, le attività circensi e dello spettacolo viaggiante. Possono inoltre beneficiare del contributo sia gli enti commerciali, sia gli enti non commerciali, ma con riferimento, per questi ultimi, all’attività commerciale eventualmente esercitata.
Tutti questi soggetti rientrano nell’ambito di applicazione del beneficio a condizione che soddisfino il requisito della riduzione del fatturato. In particolare, è necessario che l’ammontare del fatturato dell’anno 2020 abbia subito una riduzione in misura pari almeno al 20% rispetto all’ammontare del fatturato dell’anno 2019. Verificata tale condizione, la norma prevede il riconoscimento di un credito di imposta pari al 90% delle spese sostenute nel 2020, che, è utile ricordare, spetta anche se le attività sopra indicate hanno avuto luogo attraverso l’utilizzo di sistemi digitali per la trasmissione di opere dal vivo, quali rappresentazioni teatrali, concerti, balletti.
La circolare indica le tipologie di spese ammissibili per il calcolo del credito d’imposta. Vi rientrano, in particolare, i costi riconducibili a una serie di macro categorie, tra cui i costi per il personale, i costi di produzione (come il noleggio per scenografie, costumi e strumenti, l’affitto di sale prove), la pubblicità, la formazione, i trasferimenti, ma anche, gli acquisti di nuove attrazioni, impianti e attrezzature, i danni per eventi fortuiti e la strutturazione delle aree attrezzate per i circhi e gli spettacoli viaggianti. Una carrellata di esempi è contenuta nella tabella dei costi ammissibili allegata alla circolare.