- Misura del governo Draghi per contrastare l’evasione fiscale
- Il Bonus Bancomat spetta agli esercenti
- L’ammontare dipende da fatturato e strumenti
Il governo Draghi ha sospeso per sei mesi il cahsback di Stato (in questi giorni stanno arrivando i rimborsi) ma nello stesso decreto ha introdotto il Bonus Bancomat. Si tratta di un credito d’imposta per l’acquisto, il noleggio o l’utilizzo di strumenti che consentono forme di pagamento elettronico e per il collegamento con i registratori telematici. L’obiettivo del governo, così come avvenuto con il cahsback, è quello di limitare la circolazione di contante e quindi contrastare l’evasione fiscale. Vediamo come funziona.
Bonus Bancomat: a chi spetta
Il Bonus Bancomat, quindi, viene riconosciuto ai titolari di partita Iva: commercianti, professionisti, imprese che consentono il pagamento con strumenti elettronici, purché il loro reddito non superi i 5 milioni di euro.
In sostanza, agli esercenti che tra l’1 luglio 2021 e il 30 giugno 2022, acquistano, noleggiano o utilizzano strumenti che consentono forme di pagamento elettronico spetta un credito di imposta, parametrato al costo di acquisto, di noleggio, di utilizzo degli strumenti stessi, nonché delle spese
di convenzionamento ovvero delle spese sostenute per il collegamento tecnico tra gli strumenti. I crediti d’imposta di cui al presente articolo sono utilizzabili esclusivamente in compensazione.
Bonus Bancomat: a quanto ammonta
Il credito d’imposta spetta nel limite massimo di spesa di 160 euro, nelle seguenti misure:
- 70 per cento per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare non superiore a 200.000 euro;
- 40 per cento per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare superiore a 200.000 euro e fino a 1 milione di euro;
- 10 per cento per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare superiore a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro.
Per chi adotta uno strumento evoluto di pagamento elettronico che consenta anche la memorizzazione elettronica e trasmissione telematica (quindi gli strumenti più evoluti), con il Bonus Bancomat spetta un credito d’imposta nel limite massimo di spesa per soggetto è di 320 euro, nelle seguenti misure:
- 100 per cento per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare non superiore a 200.000 euro;
- 70 per cento per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare superiore a 200.000 euro e fino a 1 milione di euro;
- 40 per cento per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare superiore a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro.
Come richiederlo
Il Bonus Bancomat non ha procedure particolari per essere richiesto: servirà solo dimostrare l’acquisto o noleggio dello strumento di pagamento in fase di dichiarazione dei redditi e pertanto portare ottenere il credito di imposta da utilizzare in compensazione sulle tasse.
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