Il virus dell’aviaria venne isolato nel novembre del 2013, in una donna cinese di 73 anni. Poi seguirono in un mese altri tre casi e infine si diffuse in varie nazioni, con grande preoccupazione.
Dopo un’azione di prevenzione mondiale, si riuscì a bloccare il contagio. Gli studiosi ipotizzano che la “barriera” sia stata creata da proteine con recettori aviari, trovati nelle vie aeree umane, che neutralizzano i virus prima di colpire le cellule.
Ora raramente il virus si presentava in qualche individuo. Colpisce ancor di più se si tratta di una neonata di 4 mesi.
All’ospedale di Lamezia Terme, tale bimba, proveniente da San Calogero, è arrivata con febbre alta.
Sottoposta al test dell’avaria è risultata positiva ed è stata trasportata in elicottero all’ospedale di Bari.
Al Policlinico barese è stata intubata e sottoposta alle cure del caso, da una equipe specializzata.
Ora c’è apprensione tra coloro che l’hanno frequentata, ma sono state prese tutte le precauzioni e secondo gli organi preposti, la situazione è sotto controllo.
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