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Astrazeneca, ordinanza di Musumeci: in Sicilia anche alla fascia 50-59 anni
06 Mag 2021 23:28

  • In Sicilia l’uso del vaccino di Astrazeneca era destinato esclusivamente agli over 60
  • Adesso un’ordinanza di Musumeci ribalta la situazione: vaccino Vaxzeviria alla fascia 50-59 anni
  • Anche Figliuolo a livello nazionale vuole allargare la platea del vaccino Astrazeneca

La somministrazione del vaccino Vaxzeviria più conosciuto come Astrazeneca è esclusivamente destinata ai cittadini che hanno tra i 60 e i 79 anni. Lo prevedeva una disposizione firmata dal direttore generale del dipartimento regionale per le Attività sanitarie e Osservatorio Epidemiologico Mario La Rocca e inviata ai direttori generali delle Aziende sanitarie siciliane, ai referenti delle task force vaccini e ai commissari Covid di Catania, Messina e Palermo. “Facendo seguito alla nota 14358 del 7 aprile 2021 del Dgpre (Direzione generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute ndr), con la quale si raccomanda un uso preferenziale del vaccino Vaxzevria (precedentemente denominato AstraZeneca) alle persone di età superiore ai 60 anni, si dispone l’utilizzo del predetto vaccino esclusivamente ai soggetti di età compresa tra i 60 e i 79 anni. Per i soggetti che hanno ricevuto una prima dose del vaccino Vaxzeviria si potrà completare il ciclo vaccinale col medesimo vaccino”.

L’ordinanza di Musumeci

Il direttore generale, dunque, accoglie la raccomandazione del ministero della Salute e dispone. Quasi un mese dopo l’ordinanza del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, nella sua qualità di commissario anti-Covid, ribalta completamente la situazione e dispone una cosa completamente diversa: “Dalle ore 20 del 6 maggio 2021 i soggetti di età compresa tra i 50 e i 59 anni (nati tra il 1962 e il 1971) hanno la facoltà di prenotare, nei modi e termini previsti dalla vigente normativa la somministrazione del vaccino Vaxeviria (AstraZeneca). L’avvio delle somministrazioni ai predetti soggetti, fermo il rispetto delle vigenti disposizioni in materia, è previsto a partire dal 13 maggio”.

Astrazeneca agli under 60

L’ordinanza di Musumeci, sia sul piano formale che sostanziale, è perfettamente legittima. E’ stato chiarito infatti che i il vaccino Vaxzevria è stato approvato e viene somministrato alle persone a partire dai 18 anni di età, fatta eccezione per i soggetti estremamente vulnerabili. E si sa pure, come abbiamo detto sopra, che la scelta di privilegiare gli over 60 è una “raccomandazione”, contenuta in una circolare del ministero della Salute del 7 aprile.

Anche l’Aifa del resto ha spiegato che “poiché la maggior parte dei casi (di trombosi) si sono verificati in persone di età inferiore ai 60 anni, il Ministero della Salute italiano ha raccomandato un uso preferenziale nelle persone di età superiore ai 60 anni e stabilito che chi ha già ricevuto una prima dose del vaccino Vaxzevria possa completare il ciclo vaccinale col medesimo vaccino”. Questo vuol dire che non c’è mai stato, quindi, un divieto nel somministrare AstraZeneca a chi ha meno di 60 anni.

Il piano di Figliuolo

Ma il tutto sembra rispondere più a ragioni di ordine politico che altro. “I vaccini vanno impiegati tutti – ha detto Figliuolo – AstraZeneca è consigliato a determinate classi ma l’Ema dice che va bene per tutti. In Gran Bretagna lo hanno fatto in 21 milioni di persone, ci sono effetti collaterali infinitesimali. Dobbiamo impiegare tutto ciò che abbiamo altrimenti il ritmo della campagna vaccinale non raggiungerà gli obiettivi previsti”.

Per questo motivo “è probabile che nell’arco della rolling review si possa valutare l’estensione anche agli under 60. Ne stiamo parlando con il Cts, l’Iss e l’Aifa in base a studi fatti in Gran Bretagna. I vaccini vanno impiegati tutti”, aggiunge.

Le dosi in frigo

Nessuno dice che la raccomandazione del ministero della Salute è stata superata e nell’ordinanza di Musumeci la nota di La Rocca non viene nemmeno citata. Resta poi da capire quanti sono i siciliani tra i 60 e i 79 anni non ancora vaccinati e che si sono rifiutati di farlo proprio per evitare il siero di AstraZeneca, lasciando nei frigoriferi delle varie Asp migliaia e migliaia di dosi di vaccino (si parla di 250mila dosi). Il che non va certo nella direzione indicata da Figliuolo e non aiuta la Sicilia a risalire la china posizionandola agli ultimi posti per numero di dosi.


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