Piena solidarietà al vicesindaco Luigi Nieri e agli altri nove imputati per cui è stata richiesta una condanna a due anni di reclusione per resistenza a pubblico ufficiale in occasione di una manifestazione di solidarietà ai migranti sfruttati nelle campagne di Rosarno.
Nel 2010 ho chiesto anche io a Luigi Nieri, all’epoca assessore al Bilancio della Regione Lazio, di partecipare al sit-in che si svolse a Roma e fare da mediatore in un momento delicato e complicato.
È incredibile che la giustizia presenti il conto a persone che manifestavano per difendere i migranti delle campagne calabresi e contestavano un Governo che operava delle scelte folli e xenofobe, agitando lo spauracchio del reato di clandestinità, contro i più deboli provenienti da altri Paesi del mondo.
I migranti di Rosarno, sfruttati da caporali e ‘ndrangheta, sono stati trasferiti, ghettizzati, espulsi.
I loro diritti sono stati calpestati più volte.
Nessuno ha mai pagato.
L’attuale vicesindaco di Roma, Luigi Nieri, ha semplicemente il merito di aver favorito il dialogo tra manifestanti e forze dell’ordine, rifiutando ogni forma di violenza e frapponendosi nelle situazioni di tensione tra i due gruppi.
Eravamo in tanti, associazioni e movimenti, quel giorno con mani e arance insanguinate per denunciare le condizioni in cui vivevano i migranti.
Per questo motivo le richieste di condanna sono ingiustificate.
A meno che non vogliate condannarci tutti.