Si chiamerà “SmART Italy in Carinola – Discrict of high technologies for art activities and cultural heritage tourism” e prevederà l’avvio di iniziative volte alla costruzione e all’insediamento, sul territorio locale, di un sistema integrato di ricerca, sperimentazione, alta formazione, istruzione universitaria e divulgazione. Sarà inoltre, luogo di incontro per la costituzione di una rete di startup e spinoff di imprese ad alto contenuto innovativo e impatto tecnologico.
L’Amministrazione Comunale di Carinola (Caserta) ha dato ufficialità all’ambizioso progetto, che punta alla costituzione di un parco tecnologico dello sviluppo avanzato e delle scienze applicate nel campo della generazione dei contenuti, della fruizione dei beni culturali e dell’industria delle arti.
L’idea è quella di adottare soluzioni tecnologiche per la conoscenza, la digitalizzazione, la valorizzazione, la comunicazione e la fruizione visiva dei beni culturali (realtà aumentate, ambienti virtuali, ambienti di visualizzazione ad alta risoluzione immersiva, software semantici per il riconoscimento digitale ecc.); o anche per la ricostruzione e contestualizzazione dei paesaggi archeologici attraverso strumenti GIS, mappature e catalogazione dei patrimoni culturali e soluzioni hi-tech per la conservazione, sicurezza dei siti, ma non solo.
“Si vuole creare un microsistema culturale – spiega il sindaco Luigi Salvatore De Risi – che verrà localizzato nell’urbanistica diffusa della città, caratterizzata da edifici spesso di grande pregio e situati nei quartieri storici dalla notevole rilevanza architettonica (es. Borgo Laurenzi di Casanova), sostanzialmente inutilizzati, inabitati o sottoutilizzati. Oltre alle emergenze di valore assoluto quali il Palazzo Petrucci o il Palazzo Marzano – in alcuni casi ci sono edifici in stato di abbandono o i cui spazi, pur essendo essi stati negli ultimi anni oggetto di iniziative di restauro, vivono un’identità non definita rendendo auspicabile una loro rifunzionalizzazione. Sul territorio comunale sorgono altri edifici pubblici divenuti privi di funzione, come le scuole in cui non viene più svolta la didattica o quelli che ospitavano la sede staccata del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che una recente disposizione governativa ha soppresso. Tutte queste superfici – continua il primo cittadino – saranno messe a disposizione, a titolo gratuito oppure oneroso, ma fortemente agevolato, dei progetti di impresa, di ricerca e di divulgazione, ma anche degli organismi di formazione, istruzione e universitari, per la collocazione di uffici direzionali, laboratori, punti espositivi, nonché poli formativi e campus accademici. Saranno inoltre promossi studi di fattibilità e si progetterà la messa a sistema delle infrastrutture e delle dotazioni collettive e comuni, anche urbanistiche, che renderanno possibile l’insediamento del distretto“.
Come primo passo intanto, l’Amministrazione Comunale ha inteso sondare, attraverso un avviso pubblico in scadenza il 15 maggio prossimo, la disponibilità di privati, organismi di ricerca, istituzioni scolastiche e universitarie alla costituzione e/o localizzazione di poli formativi e start-up.