Sono 1500 le donne che in Puglia si sono rivolte ai centri antiviolenza (Cav) nel 2014. Queste hanno in prevalenza tra i 30 ed i 49 anni ed il 91% è di nazionalità italiana.
I centri antiviolenza pugliesi sono 15 e le vittime hanno subito in prevalenza violenze fisiche (49%) e in minor numero psicologiche, il 25%.
Le violenze sono state messe in atto tra le mura domestiche (80%) da parte di attuali o ex partner (78%).
I dati sono stati diffusi in occasione della giornata contro la violenza sulle donne, durante un incontro con i giornalisti cui ha partecipato l’assessore al Welfare della Puglia Negro ed il direttore del settore Politiche per il Benessere, Zampano.
Negro ha affermato che il reddito di dignità voluto dal governatore Emiliano, intende andare incontro al fenomeno, considerato che il 59% di donne che si rivolgono ai Cav sono inoccupate.
Zampano ha sottolineato come ci sia un numero di minori che assiste a queste violenze. Un dato che rende ancora più allarmante il problema. Per questo si è intervenuti con uno strumento di rilevazione più dettagliato distribuito in 45 centri di rilevamento in Puglia.