L’Associazione verace pizza napoletana (Avpn) sbarca in Inghilterra mettendo il suo marchio alla pizzeria gestita da un partenopeo doc come Gennaro Esposito a Herne Bay, nel Kent.
Lo chef ha aperto già da qualche tempo il ristorante ‘A casa mia‘ che diventa, quindi, il primo locale nel Regno Unito a fregiarsi del ‘bollino’ dell’Associazione che promuove, in Italia e all’estero, la valorizzazione e la conoscenza della tradizione gastronomica legata alla pizza doc. Ed è un pezzo della Napoli delle produzioni di eccellenza quella che Antonio Pace e Massimo Di Porzio, presidente e vice dell’Avpn, hanno ‘promosso’ con tanto di certificazione nel Kent dopo aver valutato le caratteristiche di processo e di prodotto.
Gennaro Esposito, 40 anni, infatti, è figlio di Ugo, uno dei più noti ‘pastorai’ di San Gregorio Armeno. Dal presepe alla pizza, quindi, nella logica di valorizzazione di una Napoli che mette in vetrina il meglio di se’, in un laboratorio tra terracotta e colori o dietro i fornelli. Non a caso Gennaro ha sistemato nel locale anche alcuni ‘pezzi’ dell’artigianato di qualita’ dell’arte presepistica napoletana.
Dopo quasi venti anni in Inghilterra vissuti preparando pietanze anche per Lady Diana e Dustin Hoffman, lo chef – dopo aver frequentato a Napoli i corsi dell’Avpn – sta portando avanti la sua sfida, dunque, annunciata all’avvio, qualche mese fa, della sua attività a Herne Bay, quella cioè di far sentire i clienti a loro agio utilizzando la pizza e gli altri prodotti tipici della cucina napoletana.
”Quale migliore strumento per sentirsi ‘a casa’ con una pizza?”. ”Certo – dice Gennaro – non è stato facile mantenere l’equilibrio tra la necessità di tutelare la tradizione della pizza napoletana e i gusti britannici, ma, alla fine, il sapore della tipicità vince tutte le diffidenze e affascina i diversi palati. L’importante è mantenere un’identità, essere se’ stessi, anche in cucina”.
”Gennaro ha creduto nelle sue capacità e nelle virtù ammaliatrici della nostra pizza – dice Antonio Pace – ed è significativo che sempre più si diffonda, in Italia e nel mondo, la necessità di tutelare le nostre radici gastronomiche”. E Massimo di Porzio, dal canto suo, aggiunge: ”L’Avpn ora punta ad innalzare il livello di qualità degli associati al fine di offrire standard sempre più elevati in termini sia di prodotto che di offerta del servizio. Saranno sempre più decisivi, quindi, i corsi di formazione che intendiamo incentivare e Gennaro è un esempio in tal senso”.
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