La scoperta della carta segnò una delle più importanti pietre miliari nella storia della civiltà umana.
Quando si pensa alla carta non ci si rende, ormai, conto di quanto può essere preziosa e il ruolo fondamentale che, negli anni e nella storia, ha avuto per il nostro Paese.
In una delle zone più belle d’Italia, ad Amalfi, l’ex Repubblica marinara e poi Ducato di Amalfi tra il dall’839 al 1131 d.c., esiste una perla rarissima e preziosa, prima cartiera e poi museo,
Qui nasceva la carta fatta a mano dal recupero di tessuti ed ancora oggi è possibile assistere e provare l’emozione di creare un carta pregiata come quella di Amalfi.
Guarda. Museo della carta
Le quattro repubbliche marinare, tra cui Amalfi, impararono nel tempo a fabbricarla grazie ai rapporti commerciali con l’Oriente che inventò uno degli oggetti che, nonostante l’avvento della tecnologia, ancora utilizziamo.
La scoperta della carta
L’invenzione o scoperta della carta è universalmente attribuita ad un ministro cinese di nome Ts’ai Lun, nel 105 dopo Cristo. Si narra che Ts’ai Lun si trovava sulle rive di uno stagno accanto ad una lavandaia che stava sciacquando nell’acqua alcuni panni piuttosto logori. I panni, mal soffrendo l’azione di strofinio e di sbattitura, si sfilacciavano e le fibrelle galleggianti sull’acqua andavano a riunirsi in una piccola insenatura ai piedi di Ts’ai Lun.
Il Museo della Carta di Amalfi è ospitato in un’antica cartiera che risale al XIII secolo.
Cosa vedere
Presso il museo è possibile assistere e partecipare ad alcune fasi della produzione della carta presso lo stabilimento originale ricavato nella roccia in cui tutte le macchine per la produzione della carta sono state restaurate e rese funzionanti. Azionate durante la visita, con la forza e la potenza delle acque del torrente Canneto, fanno rivivere l’emozione di creare un foglio della pregiata carta a mano di Amalfi.
Annosa resta la questione sul primato della carta in Italia e quindi in Europa ed a contendersi sono principalmente Amalfi e Fabriano.
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