Centocinque reperti in undici sale, alcuni mai esposti al pubblico: è “Augusto in Campania, da Ottaviano al Divo Augusto,14-2014 d.C.”, la mostra che resterà aperta fino al 4 maggio 2015 al Museo Archeologico di Napoli, chiusura delle celebrazioni del bimillenario della morte di Augusto che avvenne proprio in Campania, nella villa di Nola.
La mostra, finanziata dalla Regione Campania attraverso fondi Por-Fesr 2007/13, è realizzata con la Soprintendenza speciale di Pompei. “Abbiamo scelto di finanziare questa grande iniziativa che consideriamo un elemento di promozione e valorizzazione del territorio che deve obbligatoriamente andare al di la’ dei confini campani e rilanciare il museo archeologico su scala internazionale – ha detto l’assessore al Turismo e beni Culturali della regione Pasquale Sommese che ha presentato l’iniziativa insieme alla soprintendente Maria Elena Cinquantaquattro e alla direttrice del museo Valeria Sanpaolo – I legami tra Augusto e la Campania sono testimoniati in modo oggettivo e da qui bisogna partire per rivendicare l’orgoglio delle nostre radici ed esaltare la storia e la bellezza dei nostri luoghi. I dati parlano di un aumento del 58% dei visitatori in Campania e quindi il turismo diventa ancora di più’ l’unica risorsa che abbiamo per il rilancio”.
Curatori della mostra sono Carmela Capaldi docente di Archeologia greca e romana all’ateneo ‘Federico II’ e Carlo Gasparri. I pezzi provengono dell’Archeologico, da Pozzuoli, Capri, e della Curia partenopea e in particolare da uno scavo recente è proviene la lastra marmorea recuperata l’anno scorso nel cantiere del metro’ di piazza Nicola Amore, che ha incisi in greco i vincitori di giochi celebrati a Napoli in onore di Augusto.
La statua di Marte, esposta la prima volta, è affiorata invece nel 2006 durante gli scavi nel Foro di Cuma. In arrivo anche itinerari augustei per le zone di Baia, Cuma, Pozzuoli, Nola e le aree di Pompei ed Ercolano. La mostra potra’ essere fruita anche con un’app.
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