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Resto al Sud 2.0: un nuovo impulso per le imprese e il lavoro autonomo nel Mezzogiorno

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Il 7 maggio 2024 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto-Legge n. 60, noto come “Decreto Coesione”, che introduce misure urgenti per la coesione territoriale. Con l’entrata in vigore di questo decreto, nasce “Resto al Sud 2.0”, un programma di incentivi finanziato con 49,5 milioni di euro per il 2024 e 445,5 milioni di euro per il 2025, destinato a sostenere la creazione e lo sviluppo di nuove imprese e il lavoro autonomo nelle regioni del Mezzogiorno d’Italia.

Un successo continuativo

Resto al Sud 2.0 si affianca al programma originale, istituito con il decreto-legge del 20 giugno 2017, n. 91, che fino ad oggi ha finanziato 17.429 progetti, concesso 881 milioni di euro in agevolazioni e creato 61.283 posti di lavoro (dati Invitalia al 1 febbraio 2024).

Dettagli del programma

In attesa del decreto che definirà i termini, i criteri e le modalità di accesso alle agevolazioni, ecco le caratteristiche principali della nuova misura.

Ambito territoriale

Le agevolazioni si applicano alle imprese con sede legale nelle aree del Mezzogiorno (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna) e nei territori delle regioni dell’Italia centrale colpite dai sismi del 2009 e del 2016.

Attività ammissibili

Il Decreto Coesione all’art. 18 comma 3 elenca le attività finanziabili:

a) Servizi di formazione e supporto alla progettazione preliminare per l’avvio delle attività, definiti su base territoriale e in collaborazione con le Regioni, in linea con il Programma nazionale giovani, donne e lavoro 2021-2027 e il programma GOL.

b) Tutoraggio per incrementare le competenze dei destinatari della misura nelle fasi di realizzazione delle nuove iniziative.

c) Incentivi per l’avvio delle attività.

Beneficiari

Le agevolazioni sono destinate a giovani under 35 con uno dei seguenti requisiti:

a) Condizioni di marginalità, vulnerabilità sociale e discriminazione, come definite dal Piano nazionale Giovani, donne e lavoro 2021 – 2027.

b) Inoccupati, inattivi e disoccupati.

c) Disoccupati beneficiari del programma GOL.

Modalità di avvio delle attività

Le iniziative possono essere avviate:

  • In forma individuale, aprendo una partita IVA per costituire un’impresa individuale o per attività libero-professionale.
  • In forma collettiva, costituendo società di persone (società in nome collettivo, società in accomandita semplice), società di capitali (società a responsabilità limitata), società cooperative o società tra professionisti.

Alle imprese collettive possono partecipare anche soggetti diversi dai beneficiari primari, purché questi ultimi mantengano il controllo e l’amministrazione della società.

Le agevolazioni

Gli incentivi, in conformità al regolamento (UE) 2023/2831 sugli aiuti de minimis, possono essere:

  • Voucher per l’acquisto di beni, strumenti e servizi per l’avvio delle attività, fino a 40.000 euro (50.000 euro per beni innovativi, tecnologici, digitali o ecologicamente sostenibili).
  • Contributo a fondo perduto fino al 75% per programmi di spesa fino a 120.000 euro.
  • Contributo a fondo perduto fino al 70% per programmi di spesa tra 120.000 e 200.000 euro.

I disoccupati iscritti al programma GOL e beneficiari di Naspi possono cumulare i trattamenti in godimento solo richiedendo l’erogazione del trattamento di disoccupazione in unica soluzione, utilizzandolo come capitale d’avvio per le iniziative finanziate.

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Redazione 2