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Giovani 2024: Bilancio di una Generazione
09 Lug 2024 11:47

Il Rapporto del Consiglio Nazionale dei Giovani

Il Consiglio Nazionale dei Giovani e l’Agenzia Italiana per la Gioventù hanno presentato il nuovo rapporto “Giovani 2024: Bilancio di una Generazione” sulla condizione giovanile in Italia. Questo lavoro traccia un quadro dettagliato delle principali sfide e delle opportunità che i giovani italiani affrontano oggi, offrendo spunti concreti per politiche future.

La perdita demografica

Negli ultimi vent’anni, l’Italia ha perso oltre un quinto della popolazione giovanile, diventando ultima in Europa per la presenza di under 35. La riduzione demografica ha colpito particolarmente il segmento femminile, con una diminuzione di quasi il 23% contro il quasi 20% maschile. Questo fenomeno pone l’Italia in una posizione allarmante rispetto alla media dell’Unione Europea.

La fuga di cervelli

Il fenomeno della fuga di cervelli è preoccupante, con quasi 18 mila giovani laureati che hanno optato per l’espatrio nel 2021, un aumento del 281% rispetto al 2011. Questo scenario si accompagna a una crescente instabilità nel mercato del lavoro, dove il precariato coinvolge il 41% degli under 35, evidenziando una condizione di incertezza e discontinuità lavorativa che affligge in modo particolare i più giovani.

Disuguaglianze territoriali

Le disparità territoriali aggiungono un ulteriore livello di complessità, con il Sud Italia che registra tassi di disoccupazione giovanile notevolmente superiori rispetto al Nord, e dove il salario medio annuo dei giovani lavoratori è significativamente più basso. Queste condizioni sfavorevoli si riflettono anche sulla capacità dei giovani di accedere a opportunità di lavoro stabili e retribuzioni adeguate, influenzando negativamente la qualità della vita e le aspettative future.

Retribuzioni e stabilità lavorativa

Le basse retribuzioni dei giovani nel settore privato rappresentano una problematica significativa. Nel corso del 2022, la retribuzione lorda media annua dei giovani dipendenti del settore privato (15-34 anni) si è fermata a 15.616 euro, rispetto ai 22.839 euro complessivamente rilevati nel settore. Questa disparità retributiva si manifesta anche nei diversi tipi di contratto: i giovani con contratti stabili percepiscono in media 20.431 euro, mentre coloro con contratti a termine e stagionali guadagnano rispettivamente 9.038 euro e 6.433 euro. Nel settore pubblico, invece, i giovani lavoratori (15-34 anni) hanno raggiunto una retribuzione lorda media annua di 23.253 euro nel 2022, che rappresenta una volta e mezza quella del settore privato. Tuttavia, nonostante un incremento nominale delle retribuzioni dal 2018 sia nel settore privato sia in quello pubblico, considerando l’inflazione si registra una diminuzione del potere d’acquisto con una variazione negativa delle retribuzioni reali pari al -17% nel privato e al -75% nel pubblico.

Rappresentanza politica e sociale

La diminuzione della popolazione giovanile ha avuto ripercussioni evidenti sull’elettorato giovane, che in 20 anni si è drasticamente ridotto, passando dal 30,4% del 2002 al minimo storico del 21,9% nel 2022. Più rilevante il dato sulla rappresentanza politica: il taglio dei Parlamentari ha colpito quasi esclusivamente gli under 35, con un drastico calo dei giovani eletti che tra il 2018 e il 2022 hanno subito un decremento dell’80%, passando da 133 a 27, determinando un’influenza sempre minore dei più giovani. L’indagine realizzata tra i giovani italiani mostra un forte senso di alienazione dalle istituzioni percepite come inefficaci nel rispondere alle loro esigenze: solo il 12% esprime un giudizio positivo sulla sensibilità delle istituzioni verso le problematiche giovanili, e per l’85% del campione il livello di attenzione politica nei confronti dei giovani è inadeguato. La percezione cambia se si guarda all’Unione Europea, che riceve una piena sufficienza (6/10) nell’indice di fiducia.

Percorso formativo e realizzazione personale

Il percorso formativo viene valutato positivamente dalla maggior parte delle ragazze e dei ragazzi, con un apprezzamento particolare per le opportunità offerte da programmi europei come l’Erasmus+. Tuttavia, la realizzazione personale e professionale rimane ostacolata da barriere significative, tra cui l’instabilità occupazionale e l’accesso limitato all’abitazione, che impediscono una piena transizione verso l’indipendenza e la vita adulta.

Preoccupazioni per il futuro lavorativo

Le preoccupazioni legate all’ingresso nel mondo del lavoro dominano il panorama giovanile, con la paura di precarietà e sotto-retribuzione che si sommano ai timori di ricatti, molestie o vessazioni sul posto di lavoro indicati dal 17,5% dei giovani. Per affrancarsi dai genitori, condizione primaria è quella di ottenere un lavoro stabile. Allo stesso modo, per crearsi una famiglia, quasi il 70% dei giovani indica il bisogno di una situazione economica adeguata. Più del 60% degli intervistati esprime il desiderio futuro di avere figli, mentre il 72% del campione attribuisce un ruolo centrale al fenomeno della denatalità.

Salute e famiglia come priorità

Salute e famiglia sono i fattori centrali per la qualità della vita di un giovane. La distanza nei modelli, nei valori, nella progettualità e nella ricerca di senso che tradizionalmente caratterizza il passaggio tra le generazioni sembra assumere nel corso del tempo la forma di una cesura sempre più marcata, amplificata dalla rivoluzione digitale. Tre intervistati su quattro (quasi il 75%) ritengono che gli adulti comprendano “poco” (61%) o “per niente” (più del 13%) le esigenze e il vissuto dei giovani, in particolare le paure e fragilità (quasi il 61% delle indicazioni), seguiti da aspirazioni e sogni (circa il 50%).

Questi dati sottolineano l’urgenza di interventi politici e sociali mirati a migliorare le condizioni di vita e le prospettive dei giovani in Italia, attraverso la promozione di un mercato del lavoro più stabile e inclusivo, una maggiore valorizzazione delle competenze e un dialogo intergenerazionale rinnovato.


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