- Ieri erano già quasi 19 mila le domande presentate
- Non ha pesato la selezione “fast track” che richiede anche esperienza
- Sarà possibile presentare la propria candidatura fino al 21 aprile 2021
Quasi 19 mila domande fino a ieri, probabilmente adesso saranno anche di più, forse 20 mila. Sono tanti ad aver già risposto alla chiamata per il concorso per 2800 assunzioni al Sud e che si sono quindi candidati alla selezione.
Non ha pesato lo sbarramento della procedura fast track che prevede “la selezione in base ai titoli e all’esperienza maturata. Un’unica prova senza carta e penna in più sedi decentrate, la pubblicazione delle graduatorie e le assunzioni veloci”.
Il 32,8% dei candidati ha meno di 30 anni
Secondo i dati riportati da Open fino ieri erano state “registrate quasi 19mila candidature. Il 32,8 per cento dei candidati ha meno di 30 anni, il 43,2 tra 30 e 40 anni (dati aggiornati alle ore 8 del 10 aprile 2021)”.
Concorso per 2800 assunzioni al Sud: scadenza il 21 aprile
Sarà possibile presentare la propria candidatura fino al 21 aprile 2021, seguendo le istruzioni indicate nell’apposita pagina sul sito di FormezPA.
L’obiettivo è di riuscire a completare tutte le procedure in 100 giorni, secondo un cronoprogramma ben preciso, che prevede la pubblicazione delle graduatorie definitive nei primi giorni di luglio.
Le figure professionali richieste
La ministra per il Sud, Mara Carfagna, ha elencato le figure professionali previste dal bando del Concorso per 2800 assunzioni al Sud, individuate tramite un apposito lavoro di ricognizione condotto dall’Agenzia per la coesione territoriale: tecnici ingegneri; esperti in gestione, rendicontazione, controllo; progettisti; amministrativi giuridici; process data analyst. Di questi, 107 andranno a rafforzare la struttura delle Regioni, 76 alle Province, 35 alle Città metropolitane, 364 alle città capoluogo di provincia, 160 ai Comuni delle aree interne, 155 ai Comuni con più di 50mila abitanti, 146 ai Comuni medi, 943 a quelli con meno di 30mila abitanti, più altri 57 destinati ad altri enti coinvolti nella gestione del PNRR.
“Il nostro obiettivo è di garantire innanzitutto il turnover fisiologico: almeno 500 mila ingressi per cinque anni, 100 mila l’anno, pari al numero di dipendenti pubblici che andranno in pensione secondo le stime della Ragioneria generale dello Stato. Poi bisogna ragionare selettivamente sui settori che si sono maggiormente impoveriti negli ultimi dieci anni” ha detto il ministro Brunetta in un’intervista al Messaggero.
Lascia un commento