A soli 5 giorni dalla scadenza dei termini, il maxi concorso dei Centri per l’impiego in Sicilia presenta già grandi numeri. Sono infatti 146.742 le candidature inviate fino ad ora per la partecipazione alle selezioni per 1.170 posti.
Oltre ai bandi per 537 assunzioni nei centri per l’impiego categoria D e per 487 posti categoria C, nel conteggio sono incluse anche le istanze presentate per 100 posti per il ricambio generazionale nell’amministrazione regionale e per 46 agenti del Corpo forestale con 21.421 domande pervenute.
Dopo 30 anni, ripartono i concorsi alla Regione Sicilia, una boccata di ossigeno per l’amministrazione regionale e un’occasione di lavoro per tanti giovani siciliani.
Concorso per i Centri per l’impiego in Sicilia: ultimi giorni per candidarsi
Tutte le domande per partecipare ai concorsi della Regione Sicilia devono essere trasmesse entro le ore 23:59 del 25 febbraio 2022 per via telematica, compilando il form disponibile sul portale Step-One 2019. Per poter partecipare è necessario possedere una PEC e credenziali SPID.
L’iter selettivo prevede tre fasi:
- valutazione dei titoli (finalizzata all’ammissione alla prova scritta di un numero di candidati, per ciascuno dei profili professionali, pari a cinque volte il numero dei posti messi a concorso);
- prova selettiva scritta (test a risposta multipla con 60 quesiti da svolgere in un’ora);
- valutazione dei titoli di servizio e dell’esperienza professionale.
Ora la Regione dovrà pensare anche ai dipendenti
Mentre stanno per chiudersi i termini per il concorso, il governo regionale si trova ad affrontare la scottante questione dei dipendenti dei centri per l’impiego.
Il personale degli uffici del lavoro ha infatti maldigerito l’annuncio dei concorsi per il reclutamento di nuovo personale, senza che prima fossero state effettuate le progressioni di carriera attese da anni.
Inizialmente si era pensato che i dipendenti potessero fare il salto o cambiare il proprio ruolo tramite i concorsi recentemente pubblicati, ma la presenza nei bandi di una legge abrogata ha costretto la Regione a correre ai ripari, ad eliminare la riserva di posti (30%) a loro destinata e prorogare i termini dei bandi.
Per evitare di essere sommersa da una pioggia di ricorsi la Regione Sicilia dovrà presto stanziare 44 milioni di euro per le progressioni di carriera e la riqualificazione dei dipendenti dei centri per l’impiego.
Il rischio reale è quello di dover bloccare i recenti bandi e perdere una rara opportunità in un mercato del lavoro fragile come quello siciliano.
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