- Sgravio contributivo per le donne al 100% e tetto massimo di 6000 euro annui
- Obiettivo: ridurre il costo del lavoro per le aziende e favorire l’occupazione femminile
- Si attende la pubblicazione da parte dell’INPS delle istruzioni per richiedere il bonus
Via libera al bonus assunzione donne dalla Commissione Europea: previsto l’esonero contributivo al 100% per l’assunzione di donne disoccupate e/o svantaggiate, previsto dalla Legge di Bilancio 2021, per gli inserimenti effettuati nel biennio 2021/22.
Bonus assunzione donne: l’ok dell’Ue
L’ok definitivo al bonus assunzioni donne da parte della Commissione europea è arrivato dopo un’assidua interlocuzione con il Ministero del Lavoro e grazie al sostegno della Rappresentanza Permanente presso l’Unione Europea.
La Commissione Europea ha ritenuto la misura conforme al Quadro di riferimento temporaneo in materia di aiuti di Stato, concedendo l’autorizzazione all’esonero contributivo integrale.
Per la piena operatività si attendono al momento istruzioni da parte dell’INPS per la fruizione del beneficio e il rimborso retroattivo dei contributi già versati nel 2021.
Con questa misura si intende ridurre il costo del lavoro per le aziende, incentivare l’assunzione di donne e favorire la ripresa economica post pandemia.
Bonus assunzione donne: come funziona l’esonero contributivo
L’esonero contributivo sarà applicato alle assunzioni di donne con contratto a tempo determinato e indeterminato e alle trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato, nella misura del 100% e nel limite massimo di importo pari a 6.000 euro annui.
Questo tipo di assunzione agevolata è stata introdotta dall’articolo 1, comma 16, della legge di bilancio 2021 (178/2020), che ricalca l’esonero già previsto dall’articolo 4, commi da 9 a 11, della legge 92/2012 (in quel caso la percentuale di riduzione dei contributi era del 50%).
Beneficiarie
Bonus assunzione donne: potranno essere ammesse all’agevolazione:
- donne con almeno 50 anni di età e disoccupate da oltre 12 mesi;
- donne di qualsiasi età, residenti in regioni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione Europea prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi;
- donne di qualsiasi età che svolgono professioni o attività lavorative in settori economici caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi;
- donne di qualsiasi età, ovunque residenti e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi.
La situazione di svantaggio dovrà essere verificata alla data di assunzione o alla data di trasformazione del contratto da tempo determinato a tempo indeterminato se non è stato richiesto il beneficio per la precedente assunzione a termine.
Potranno accedere al beneficio tutti i datori di lavoro privati, anche non imprenditori e settore agricolo, che in caso di assunzioni a tempo indeterminato potranno contare su uno sgravio per 18 mesi,
I datori potranno contare su tale sgravio per 18 mesi in caso di assunzioni a tempo indeterminato e in caso di trasformazione a tempo indeterminato di un rapporto a termine non agevolato. L’agevolazione verrà ridotta a 12 mesi se l’assunzione sarà a tempo determinato (proroghe comprese). Qualora la stabilizzazione riguardi un rapporto a termine già agevolato, l’azienda potrà proseguire nell’applicazione dell’esonero contributivo sino a un massimo di 18 mesi.
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