Mentre Bill Gates si interroga se far pagare o meno le tasse ai robot che rubano il lavoro agli umani, c’è chi in Salento li produce (non le tasse, ma i robot!). Ma se Bill Gates si riferisce ai robot che lavorano all’interno delle fabbriche, la Tactile Robots – il nome della startup pugliese in questione – si concentra di più sul ramo casalingo del settore, definito robotica di servizio.
Se so tutto ciò è perché me lo sono fatto spiegare da Riccardo Tornese, che insieme a Marco Minetti ha fondato l’azienda che ha sede a Lecce. I due hanno all’attivo un prototipo ricoperto di pelle tattile che permette agli automi di evitare o in caso fermarsi davanti agli ostacoli. Un movimento non proprio scontato per un robot, sottolinea Riccardo nell’intervista che trovate nel podcast numero 27 di Start Me Up.
I due hanno brevettato questa pelle e adesso sono al lavoro per un secondo prototipo che permetta ai robot di trasportare oggetti in luoghi stretti e affollati. Grazie anche alla vittoria al bando PIN (Pugliesi Innovativi) Tactile Robots potrà iniziare tra qualche mese la sperimentazione che porterà questi oggetti all’interno di ospedali e ristoranti.
Paura? Beh, gli elementi per avere un mondo popolato da robot che svolgano mansioni di questo tipo ci sono tutti, anche se è lo stesso Riccardo a confermare che passeranno almeno altri due anni per una diffusione di massa di questi oggetti. A quanto pare il mercato c’è e la concorrenza – almeno a livello internazionale – è alta. Per emergere Tactile Robots punta su prezzi concorrenti e, da brava azienda italiana, sul design.
Forti di questi due elementi i due ragazzi di Lecce sfidano il resto del mondo e sono pronti a portare sul mercato i loro robot. Tasse o meno, non vediamo l’ora di vedere i robot leccesi in giro per le case di tutto il mondo.
Immagine, via.