“La generazione dei 20-30enni come me sta cambiando Paese, anziché cambiare il Paese. Questo è inaccettabile e non possiamo permettercelo. Abbiamo ancora tempo per cambiare futuro ma per farlo dobbiamo cambiare la visione del futuro. Noi di 10 Volte Meglio non vogliamo essere l’alternativa ma la soluzione”. Così Gian Luca Comandini, 27 anni, tra i fondatori di 10 Volte Meglio, alla presentazione dei candidati a Bari. “Votare il meno peggio o non votare è sputare sulla democrazia; noi della nostra democrazia abbiamo cura e rispetto. Come ogni maledetta tornata elettorale, i politici che conosciamo pensano al 4 Marzo. Noi ci preoccupiamo del 5 marzo”.
“Lo tsunami dell’innovazione – aggiunge Comandini – può davvero travolgere il nostroPpaese; per questo è necessario governare il cambiamento anziché subirlo. Non basta la speranza, bisogna ridurre distanze e divari. Competenze e condivisione delle conoscenze: queste sono le parole chiave per la cura del paese”.
Spazio nel dibattito anche ai temi locali. “Casi come quello dell’Ilva vanno nella direzione da noi tracciata: una realtà decadente che merita di essere trasformata in polo tecnologico di qualità, programmando un rientro di eccellenze intellettuali che con una riqualificazione adeguata possa garantire nuovi lavori e nuove occupazioni”.
Roberta Dispoto, candidata uninominale di Bari, imprenditrice, punta a “radicare il concetto di distretto economico proponendo poi una connessione stretta tra le varie esperienze, anche e soprattutto al Sud, in Puglia”.
Martino Martellino, imprenditore fieristico, spiega che “10 Volte Meglio ha la forza per credere nelle giovani menti di valore che Bari, e più in generale, le nostre società meridionali sanno esprimere. Lasciare i giovani soli aumenta il rischio che cadano preda dei facili richiami del malaffare, delle varie mafie. L’innovazione tecnologica che sale dal basso è la nostra ultima possibilità”.
Luca Durante, Dario Petrone, Cosimo Sammarco, Andrea Tieso, Francesca Cortese: ecco i nomi della squadra di 10 Volte Meglio, presente in tutti i collegi uninominali della regione. Chi dal mondo del turismo, chi da quello delle intelligenze artificiali, chi da ricercatrice all’estero, si dicono “pronti a dare al nostro Paese energie e capacità derivate dalle nostre esperienze personali”.
Conclude Marco Baldassarre, l’unico candidato già deputato nella scorsa legislatura ed esperto di nuove tecnologie. “10 Volte Meglio è una necessità; manca una visione lunga, a dieci, vent’anni. Basta con la politica dei bonus; serve una risposta alla mancanza di prospettive per i più giovani che un giorno saranno all’interno delle istituzioni. Chi ha affossato il paese deve farsi da parte. Il Sud può essere fattore di crescita per l’Italia intera. Riportare il nostro Meridione all’eccellenza che può esprimere”. “L’Ilva è un tema scomodo”, prosegue Baldassarre. “Nascondere la polvere sotto il tappeto non aiuta nessuno. Serve un polo tecnologico da cui ripartire. Ora è il momento di darsi da fare. Se i giovani non si occupano ora del proprio futuro, il gap sarà, tra cinque anni, ancora più grande”.
Infine, la ricetta di Comandini per la gestione dei flussi migratori (“E’ questione che non si risolve il 4 marzo. Va usato un linguaggio che parli di inclusione. Accogliere in una democrazia è un dovere. Anche, però, garantire severità e certezza della pena per chi delinque a prescindere dalla nazionalità. L’Europa, poi, comprenda la responsabilità che ci stiamo assumendo”) e il contrasto alle attività mafiose: “La mafia non è più quella di un tempo. Oggi è debole e poco tecnologica. La si può combattere con la preziosa azione inquirente, ma anche con la consapevolezza tecnologica. Il fatturato di Mafia spa è circa di 400 miliardi? Un terzo di questi soldi può essere decurtato con il ricorso, anche legislativo, a strumenti nuovi e tecnologici di repressione e controllo”.
Lascia un commento