Maggio 2013 – “Weather sucks, people are great”… aveva ragione il facchino all’aeroporto, questi primi giorni sono stati sufficienti per averne subito la conferma.La prima cosa che colpisce è che qui ti sorridono tutti anche gli sconosciuti, ogni casa ti accoglie con un proprio poema, dove essere gentili è un arte, le auto rallentano quando non hai nemmeno deciso se attraversare, dove si ringrazia il conducente del bus x averti aperto le porte e quando chiedi informazioni sei quasi aggredito dal loro bisogno di farti sentire ben accolto.È la città delle rose, dove tutto è organic piuttosto che bio, dove compri un caffè al mattino e ti offrono il “refill” x tutto il giorno, dove contano le calorie alle insalate se pure qualcuno è evidente che mangia tutt’altro, indossano i bermuda con 7 gradi sotto una pioggia incessante, qualcuno va in giro con la coda di peluche.Riconosci un cinema nei paraggi dall’odore dei popcorn, la polizia gira a cavallo o in quad, il traffico è fatto di biciclette (NDR di notte le bici sembrano alberi di Natale per quante luci di segnalazione utilizzano) piuttosto che di auto, e molte di quest’ultime sono condivise tra tutti x pochi dollari, dove a causa della pioggia tutto è talmente verde che lo sono persino gli escrementi dei cani!Al lavoro il tuo capo ti regala una bicicletta e si occupa personalmente del tuo benessere, la tua collega è Amanda Knox, il tuo programmatore parla napoletano e in ufficio non vola una mosca: nessuno sbraita e ce ne fosse uno che avesse scordato di abbassare la suoneria!!
È il luogo dove moderno e vintage vanno a braccetto, senza darsi troppo fastidio, ogni ponte è attraversato contemporaneamente da bici pedoni e treni, dove ogni bancarella ha una atmosfera incantata ed ogni avventore sembra aver parecchio da raccontare; poi, quando esce il sole si moltiplicano le persone, tutti si riversano nelle strade e tutto diventa ancor più bello come se fosse avvenuto qualcosa di magico.
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