Quanto ne sapete di Dinamica Veicolo? Io, prima di intervistare Flavio Ferroni di Megaride, molto poco. Non che adesso possa dirmi un esperto, però posso comunque affrontare con serenità una discussione sull’argomento. Se anche voi ne volete sapere di più allora vi consiglio di ascoltare il podcast numero 28 di Start Me Up.
Megaride (si può leggere all’italiana, ma anche all’inglese) è uno spin off dell’Università Federico II di Napoli, specializzato sugli aspetti che coinvolgono l’automobile e che non riguardano specificatamente il motore. Come dice lo stesso Flavio: «Qualsiasi veicolo, per quanto complesso o iper tecnologico sia, scambierà sempre per almeno un altro centinaio d’anni interazioni con la strada grazie ai pneumatici. Quindi l’ottimizzazione di quello che succede nelle quattro piccole aree – che sono le aree di contatto tra pneumatico e strada – diciamo è la chiave di tutto sia in ottica performance che in ottica sicurezza».
I dati che Megaride raccoglie poi vengono utilizzati per migliorare le performance delle auto, sia in campo sportivo che in quello tradizionale, anche se, come possiamo immaginare, l’ambito sportivo come anticipa e sperimenta ciò che qualche anno più tardi finirà nelle strade delle nostre città. Per questo motivo possiamo inquadrare il lavoro di Megaride anche in chiave smart mobility e smart city: ci aiuta a capire meglio il comportamento delle auto e di conseguenza a migliorarlo.
Megaride è frutto della ricerca di uno degli Atenei più importanti di Italia, e oltra a Flavio nel team ci sono Francesco Timpone ed Aleksandr Sakhnevych. Il passaggio da attività prettamente di ricerca a quella aziendale è stato graduale. È lo stesso Flavio a raccontarlo nel podcast: «Il punto è che fondamentalmente nell’iniziare a renderci conto di star creando qualcosa che aveva già un mercato, aveva già una sua forza spingente in ottica business, è stato qualcosa di estremamente naturale. Cominciavano a chiamarci chiedendoci “ma quella serie di tool che avete mostrato a quel congresso, non potete mica venderci la licenza?” E chiaramente noi da ente universitario dovevamo rifiutare, solitamente. Consequenzialmente è venuto da sé l’idea di mettere insieme una software house, qualcosa che fornisca sfogo sul mercato che a questo genere di prodotti che rischiano di finire dentro un cassetto».
Il mondo della Ricerca si affaccia sempre di più verso una logica aziendale e Megaride è uno degli esempi meglio riusciti. Flavio lo dice espressamente nell’intervista, anche se gli piacerebbe che i due percorsi – quello accademico e quello imprenditoriale – non fossero considerati così divisi. È un aspetto culturale e avverte: «L’Università deve prendere atto del fatto che chi fa imprenditoria, chi cerca di portare a termine quella che è la terza missione dell’Università, è qualcosa che ha un valore aggiunto, non è qualcuno che sta togliendo qualcosa all’università. Questo è il messaggio che vorrei riuscisse a passare».
L’intervista va avanti concentrandosi sul futuro dell’auto e naturalmente sul ruolo che Megaride ricoprirà. Non vi anticipo nulla, se non che potrete ascoltarla e trovare tutti i link citati su radiostartmeup.it.