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Von der Leyen, “per l’Ucraina whatever it takes”

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“Cari studenti, è veramente un piacere stare con voi nella meravigliosa città di Palermo, una delle capitali del Mediterraneo e della cultura europea”. Con queste parole Ursula Von der Leyen ha inuagurato oggi a Palermo l’anno accademico dell’ateneo cittadino. Alla cerimonia, oltre al Commissario Uer era presenta anche il capo dello Stato, Sergio Mattarella.

Nel suo discorso agli studenti la Von der Leyen ha fatto riferimento a quanto accade in Ucraina: “E’ un onore celebrare con voi i 217 anni di storia dell’Università di Palermo. Ci incontriamo in un giorno veramente importante per l’Europa. Un anno fa, nel giorno di domani, la Russia iniziava la sua brutale invasione in Ucraina. Visto dalla Sicilia potrebbe sembrare un conflitto distante. Ma non è così. I ragazzi dell’Ucraina condividono gli stessi desideri dei giovani europei come voi. Vogliono essere indipendenti, vogliono essere padroni del loro futuro, vogliono vivere in un paese democratico che garantisca libertà di pensiero, di parola e di movimento”. Von der Leyen ha anche sostenuto che sarà fatto tutto il possibile per l’Ucraina, citando Draghi: “whatever it takes”.

ll Rettore Midiri

È un evento veramente storico. Stiamo vivendo un pezzo di storia non solo di questa università, ma probabilmente anche dell’intera città. È un segnale di grande attenzione perché scegliere di venire qui non è soltanto la scelta di una visita da parte di un capo di Stato insieme alla donna probabilmente più potente del mondo in questo momento, ma molto di più. Questa presenza assume un significato specifico e guarda al percorso che Palermo sta facendo”.

L’Università al centro

“Palermo oggi è una università al centro di investimenti che guardano alla sostenibilità, alla transizione ecologica, sulla salute. Sono dati molto importanti perché vuol dire che Palermo ha le potenzialità per cambiare e quello di oggi io spero rappresenti il primo momento di un percorso che sia volano di un cambiamento successivo che vedrà piano piano trasformare questa università al centro del Mediterraneo in un Ateneo veramente internazionale con una attrattività che sia analoga a quella che ogni anno le università di Barcellona e di Venezia esercitano. È un momento storico che è visto non soltanto come un momento di successo della nostra università, ma come momento collettivo in cui tutti insieme, Comune, Regione, Stato, mostrano di avere a cuore le vicende di questa università e ne vedono piano piano la trasformazione, considerandola un driver, una sorta di motore, di locomotiva per trascinare un po’ tutti verso un miglioramento sociale e un miglioramento della realtà produttiva”

Recuperare la fuga di cervelli

“Il primo dato da cui siamo partiti è quello di una fuga di cervelli, soprattutto delle lauree magistrali che rappresentano l’ultimo anello di congiunzione tra il mondo dell’università e il mondo del lavoro. Quest’anno abbiamo rilevato un primo segnale di inversione in controtendenza col Sud che ha visto un aumento del 10% delle iscrizioni.

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Published by
Piero Messina