La conduttrice Victoria Cabello, durante la video intervista Mezz’ora con il Corriere, è tornata a parlare della malattia che l’ha colpita qualche anno fa, la malattia di Lyme.
Non è la prima volta che Victoria Cabello vive in isolamento. «Questa situazione di quarantena l’ho vissuta per un lungo periodo, questa volta però trascorro l’isolamento stando bene, questo è già per me un traguardo». «Mi fa tornare con la memoria a un periodo in cui mi sono ammalata gravemente e mi sono dovuta per un lungo periodo chiudere in casa».
La malattia di Lyme, appartiene al gruppo delle antropozoonosi. Ovvero a quel gruppo di malattie che possono essere trasmesse naturalmente dagli animali vertebrati all’uomo. In questo caso specifico, la trasmissione della malattia non è diretta ma è mediata da un insetto. Vettore dell’infezione è una zecca, che si infetta dopo aver morso un animale malato e trasmette l’infezione all’uomo con il morso. “La malattia che, negli USA, si diffonde più rapidamente dopo l’AIDS”: è con questa affermazione che il New York Times ha definito la malattia di Lyme.
La ex Iena, racconta il vero problema riscontrato da parte della comunità scientifica, cioè la disinformazione. Si sfoga ai microfoni del Corriere «Mi sono ritrovata per un anno a sentirmi dire: sei depressa, torna a lavorare e vedrai che ti passa, non è niente, dai prendi degli antidepressivi. Sapevo di non essere depressa, o che se mai era la conseguenza della malattia, non la causa».
Victoria racconta la difficoltà nell’affrontare il calvario per un cedimento a livello fisico oltre che cognitivo. I medici del reparto infettivo dell’ospedale Sacco di Milano, i primi a dare alla Cabello una diagnosi. «Grazie a tutti loro io mi sono curata: non riuscivo più a parlare, ad articolare la parole». Un momento decisivo che ha fatto riflettere la presentatrice su un altro aspetto: «Ho trovato in tutto questo, la prova che esiste una questione di genere. Ho dovuto pagare il fatto di essere una donna: se fossi stata un uomo non mi avrebbero dato della pazza, in sindrome premestruale o della depressa. Questa cosa l’ho vissuta sulla mia pelle e posso dire con assoluta certezza che venivo costantemente liquidata dicendomi che il mio era un problema psicologico».
Dal suo profilo Instagram, Victoria pubblica un post in sostegno di Milano Natura, una raccolta fondi a disposizione dell’Ospedale Humanitas di Rozzano (MI).