La desecretazione del segreto di Pulcinella. Possiamo riassumere così, con questa formuletta della smorfia napoletana, senza neanche fare troppo ricorso al sarcasmo, l’atto che porta la firma della signora Laura Boldrini, presidentessa degli onorevoli di Montecitorio. La signora dei diritti umani prestata alla politica e subito diventata la terza carica dello Stato nell’invocare (o evocare?) “trasparenza sui rifiuti tossici” ha voluto fare sapere in giro che c’era bisogno di coraggio per rendere pubblici, fruibili on line sul sito della Camera dei Deputati, i verbali di audizione del 7 ottobre del 1997 dell’ex collaboratore di giustizia Carmine Schiavone sui traffici di rifiuti tossici, nocivi e forse radioattivi che i padrini di Gomorra per anni hanno interrato nelle campagne del Napoletano, del Casertano e del basso Lazio.
Non una parola, non una, di quelle che possiamo leggere sul sito della Camera rappresenta una novità su quanto accaduto negli anni scorsi in Campania, trasformata dai camorristi in pattumiera d’Italia e d’Europa, se è vero che sono arrivati persino fanghi nucleari dalla Germania. L’annuncio in pompa magna della desecretazione, per dirla con semplicità, non aggiunge e non toglie nulla a quello che già si sapeva. E però, tutto ciò trova ampia eco sui media. Perché sì, è comunque un atto di trasparenza che sana quella ridicola secretazione di atti e fatti di cui tutti sapevano, non foss’altro perché già trattati in sedi giudiziarie e raccontate a giornali e telegiornali dallo Schiavone in questi mesi.
Ora però sarebbe bello se la signora Boldrini, e lo dico con rispetto, si facesse carico di una incombenza istituzionale più seria. Dovrebbe controllare che altri segreti di Stato posti sull’affare rifiuti in Campania cadessero e dovrebbe verificare che le istituzioni in futuro facciano tutto quanto è in loro potere e dovere per rispondere a due domande semplicissime che da 20 anni i cittadini pongono, finora sempre pacificamente, sfilando in migliaia per strada: 1) Quali terreni, quali falde acquifere sono davvero irrimediabilmente compromesse dall’interramento dei rifiuti tossici e nocivi che hanno liberato metalli pesanti? 2) C’è o non c’è un nesso tra lo smaltimento criminale dei rifiuti da parte dei Casalesi e la mortalità per tumori nelle zone della Campania indicate dal pentito Schiavone come luoghi di interramento di rifiuti tossici, nocivi e radioattivi?
La mamme, i papà che vedono i loro bambini morire di tumore o nascere malformati vogliono capire che cosa sta accadendo. Hanno diritto ad essere rassicurati e aiutati. Gli allarmismi e le speculazioni sono dietro l’angolo e un Paese non è serio se non dà risposte a semplici domande che pongono migliaia di cittadini esasperati. Se così non fosse anche questa desecretazione del segreto di Pulcinella sarebbe solo l’ennesima arma di distrazione di massa per sviare dal problema principale: lo Stato deve verificare punto per punto il racconto del pentito, trovare i luoghi di interramento dei rifiuti, isolarli, bonificarli. A qualunque prezzo. Le risorse si trovano. La magistratura ha sequestrato al clan dei Casalesi 2miliardi e passa di euro e già confiscati centinaia di milioni di euro. Questi soldi devono essere usati là dove i mafiosi Casalesi hanno tratto profitto. Sono risorse che devono tornare in quelle terre che quei mafiosi hanno violato, insozzato, inquinato, intossicato. Attenzione a non abusare oltre della pazienza di questa gente. È davvero esasperata.
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