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Università, in tanti scelgono di non studiare al Sud

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Chi si iscrive alle università del Sud, purtroppo, tende a non restare e a scegliere quelle del Centro e del Nord.

Questa l’impietosa sintesi dei dati diffusi dall’anagrafe nazionale degli studenti e pubblicati di recente da Il Sole 24 ore.

Entrando un po’ nel dettaglio dei numeri, la regione del Mezzogiorno che ha perso più studenti nell’Anno Accademico 2015 – 2016 è stata la Calabria (36,6%), seguita da Puglia e Abruzzo (35%) e dalla Sicilia (26%).

Percentuali che cozzano, ad esempio, con quella del Lazio, dove il 92,6% è la percentuale di permanenza nella propria regione degli studenti.

In Lombardia, invece, la ‘cifra’ è del 90,1% e in Toscana dell’89,2%.

Perché gli studenti si spostano? In primis, perché al Centro e soprattutto al Nord ci sono maggiori opportunità di inserimento nel mercato del lavoro e, di riflesso, migliori livelli salariali per i neo-laureati: insomma, il neo studente si trasferisce perché vuole già studiare in un ambiente potenzialmente pronto per accoglierlo dopo il percorso universitario.

Altro motivo è il contesto: nel Centro – Nord la vivibilità è migliore, grazie a servizi di trasporto pubblico più efficienti e a offerte ricreative e culturali di maggiore qualità rispetto al Sud.

Insomma, solo l’aumento dell’offerta in ambito lavorativo e città più a misure di studente possono invertire il trend. Un’evidenza più facile a dirsi che, ahinoi, ad applicarsi.

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Published by
Walter Giannò