Un risultato storico per la Basilicata, che accorperà Acqua Spa ed Eipli e un esempio virtuoso di solidarietà territoriale.
Questo il senso del nuovo Accordo di Programma tra Presidenza del Consiglio dei Ministri e le Regioni Basilicata e Puglia sottoscritto ieri a Roma, per la gestione condivisa delle risorse idriche. Una buona pratica di governo collocata in un quadro di collaborazione istituzionale che premia la linea del dialogo e del confronto costruttivo tra Governo e realtà locali.
Viene ripresa e rilanciata in termini nuovi, attraverso la individuazione di un nuovo soggetto che avrà il controllo del “rubinetto” dell’acqua, un’intesa che negli ultimi 17 anni ha consentito di cementare, al di là dei confini geografici, la comune visione di lucani e pugliesi in direzione di un uso sostenibile delle risorse naturali, superando visioni campanilistiche e pulsioni egoistiche.
Con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, e il mio collega pugliese Michele Emiliano, grazie anche al lavoro istruttorio dei segretari generali delle Autorità di Bacino delle due regioni interessate, abbiamo creato le condizioni perché entro il 31 dicembre di quest’anno si costituisca e sia operativa una società partecipata da Governo e Regioni del Mezzogiorno per la gestione dell’acqua all’ingrosso e delle opere di approvvigionamento accorpando e superando la coesistenza dei due attuali soggetti, Acqua spa ed Eipli, con quest’ultimo Ente che, entro i prossimi 120 giorni, attraverso la nomina di un nuovo Commissario “ad acta”, dovrà completare la fase di liquidazione.
Da questo punto di vista, credo di poter dire che si tratti di un risultato storico, inseguito da almeno tre lustri, per il quale mi sono personalmente battuto sin dal giorno del mio insediamento alla guida della Regione Basilicata.
Partendo dal riconoscimento dell’importanza strategica del bene acqua e della sua disponibilità “non illimitata”, l’accordo di programma, nel ridefinire la tariffa dell’acqua all’ingrosso, intesa come forma di salvaguardia dei bacini idrici, ed attraverso azioni per snellire e facilitare i conseguenti flussi finanziari dalla Puglia alla Basilicata, ci consentirà di lavorare con maggiore lena per conseguire alcuni importantissimi obiettivi, vitali tanto per la Basilicata quanto per la Puglia e direttamente interconnessi al prelievo ed all’uso dell’acqua. Mi riferisco alla tutela della fascia ionica lucana, con specifico riguardo all’arretramento costiero, e della falda carsica pugliese interessata dal fenomeno della salinizzazione, nonché alla tutela vera e propria dell’acqua attraverso azioni che coinvolgeranno le aree interne della Basilicata dalle quali la risorsa proviene, in uno con il completamento ed interventi di manutenzione straordinaria degli schemi idrici interconnessi tra Basilicata e Puglia.
Sono certo che questo nuovo Accordo di Programma rappresenterà, sin dalle prossime settimane, una “buona pratica” cui far riferimento nel campo della gestione delle risorse naturali, in un’ottica di leale e proficua collaborazione tra Regioni vicine e tra queste e il Governo nazionale, coniugando sviluppo economico e sostenibilità ambientale, solidarietà istituzionale e tenuta della coesione sociale tra le popolazioni interessate.
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