Dallo slang di Pentothal alla ribellione di Zanardi, dalla poesia di Pompeo all’ironia di Pertini, e poi Astarte, Tanino Liberatore, Campofame: cento tavole raccontano – al Museo Luzzati nel Porto Antico di Genova – l’opera di Andrea Pazienza, in arte Paz, uno dei fumettisti più amati in Italia. La mostra, in programma fino al 7 ottobre, propone una ricca selezione di originali dalle serie ”che hanno ritratto e accompagnato una generazione complicata e appassionata tra gli anni ’70 e ’80”, come spiegano gli organizzatori, aggiungendo: ”E’ un’occasione unica per ripercorrere un pezzo di nostra storia recente dal punto di vista di Paz e per ammirare la straordinaria qualità artistica di un disegnatore diventato mito”.
Obiettivo dell’esposizione è ‘‘mettere in risalto Andrea Pazienza artista”. Artista che ”in perfetto accordo con la sua epoca rompeva i canonici modelli del fumetto tradizionale grazie al suo continuo e travolgente cambiamento di registri, di stile, di grafia e di tecniche”. Lui stesso così si definiva: ”In questi anni ho scoperto diverse cosucce. Intanto di non essere un genio. Perché sì, lo confesso, da ragazzo ci speravo. Invece no, sono un fesso qualsiasi. Però, c’è sempre un però, è vero, sono un disegnatore eclettico. Un disegnatore ecletto-sfaticato”.
Quello di Andrea Pazienza, spiega Matteo Fochessati nell’introduzione del catalogo, era un ”individualismo creativo, dentro e fuori l’avanguardia, dentro e fuori il movimento” espresso ”attraverso uno stile e un linguaggio grafico che se da un lato rappresentavano una diretta emanazione del clima di ricerca postmoderna, allora in piena diffusione, dall’altro mettevano in risalto il suo autonomo percorso di ricerca e quella personale cifra artistica, che aveva manifestato sin dai suoi esordi”.
L’unicità dell’artista si manifesta anche nel linguaggio, ”una sorta di gramelot arricchito da slang, espressioni gergali, errori ortografici e digressioni idiomatiche, difficilmente traducibile e in parte responsabile della non adeguata diffusione della sua opera all’estero”. La mostra è organizzata da Museo Internazionale Luzzati, Nugae srl e Marina Comandini, in collaborazione con Porto Antico spa. L’ingresso costa 5 euro.
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