«Taormina deve avere il casinò, i tempi sono maturi, incontrerò Renzi e Alfano per affrontare la questione». Con queste parole il presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, è tornato sull’argomento dell’ipotesi di aprire una casa da gioco nella città. Lo stesso presidente ha incontrato gli amministratori per discutere ufficialmente di un tema al centro del dibattito politico fin dagli anni sessanta.
Un’idea, quella della costruzione della struttura, condivisa anche dal sindaco di Taormina Eligio Giardina: «Il casinò deve essere punto di riferimento per le attività culturali di Taormina. Abbiamo già incontrato il ministro Alfano e lui stesso si è impegnato per dare una svolta a questo lunghissimo iter. Ci auguriamo che, dopo un’attesa interminabile e dopo tanti anni in cui la nostra speranza non ha trovato una risposta, sia arrivato davvero il momento della riapertura del casinò. Siamo fiduciosi e pronti ad allestire la sede che potrebbe essere il Palazzo dei Congressi».
Ma la creazione di una casa da gioco potrebbe davvero essere un’opportunità? Molti sono scettici, ma forse tutto dipende da come sarà gestita la cosa, se ci sarà un progetto che consentirà di incrementare e qualificare l’indotto che ne deriverebbe. Gli esempi positivi non mancano, basti pensare a due Stati Europei che hanno deciso di investire in questo settore, Estonia e Malta.
In entrambi i Paesi, infatti, sono stati infatti sviluppati servizi e aziende hi tech nel settore del gaming online e dei servizi; entrambe le nazioni hanno inoltre casinò che sono perfettamente integrati con l’economia locale.
L’Estonia sta investendo concretamente in un mercato che sta diventando sempre più interessante a livello globale, quello del business del gambling online, nel quale il paese baltico sta diventando uno dei leader mondiali. Questo non si traduce solo in una offerta di gioco disponibile sul territorio, ma in benefici che ricadono su molteplici settori dell’economia, primo fra tutti quello delle tecnologie informatiche e dello sviluppo dei software: basti pensare al flusso migratorio di programmatori di piattaforme dedicate al gioco che stanno abbandonando gli USA per il nord-est europeo.
Molte delle maggiori case di sviluppo del gioco on-line hanno deciso di trasferire la propria sede centrale e/o operativa proprio in Estonia: la riprova ne è che la decisione del governo estone di investire nei servizi e nelle infrastrutture per il gaming online sta avendo gli effetti sperati. Il Paese, quindi, si sta rivelando un centro di attrazione di investimenti ed innovazione che dimostra come il settore del gioco, quando adeguatamente gestito, regolato e “ripulito” da certi pregiudizi, possa diventare un volano per l’economia di interi stati o regioni. Soprattutto in un momento come questo, in cui il mercato, anche italiano, è in una fase di crescita e tende a premiare giochi innovativi come nuove varianti di roulette e blackjack o slot machine online tematiche, queste ultime uno dei prodotti maggiormente caratterizzati da una costante ricerca e da forti investimenti nell’innovazione. Ricerca e innovazione che richiedono figure professionali specializzate e, spesso, ben retribuite.
L’influenza economica positiva del settore caratterizza anche la vicina isola di Malta. Un’idea confermata anche da Joseph Cuschieri, presidente esecutivo della Gaming Authority nazionale: « i vari giochi presenti rappresentano circa il 10 % del prodotto interno lordo, se includiamo anche il settore base e cioè la lotteria nazionale, i casinò, saloni da gioco e sale bingo. I contributi includono giochi e imposte sul reddito, occupazione diretta, immobili in affitto e acquisto di servizi come ad esempio ICT, servizi alle imprese, forniture e altri servizi. Inoltre, il gioco on-line ha un impatto indiretto sul settore dello spettacolo e altri servizi di supporto del settore del gioco».
Insomma, la Sicilia e tutto il Sud potrebbero beneficiare dell’apertura di un casinò se si investisse parallelamente anche sui servizi più avanzati, come fatto a Malta ed Estonia: si creerebbero posti di lavoro anche in settori come l’hi tech, lo sviluppo di servizi per le aziende di gaming, creando figure professionali e infrastrutture utili anche per lo crescita di altri settori economici.