Spidercam, flycam, ipermotion e adesso anche il drone. L’evoluzione tecnica di ripresa applicate al calcio e allo sport in generale sembra non avere confini e acquisisce neologismi e idee per la produzione. Le applicazioni si rinnovano di anno in anno senza soluzione di continuità. Non c’è limite all’immaginazione e qualcuna, com’è il caso della Spidercam, è nata proprio dal mondo del mondo fantasy dell’Uomo Ragno. Adesso l’ultima novità è il drone, che domani farà il suo debutto sul campo di allenamento di Bogliasco della Sampdoria.
La seduta sarà ripresa da una telecamera appesa appunto a un drone e le immagini saranno trasmesse su Samp Tv. Si tratta di un’evoluzione delle ripresa da dirigibile, naturalmente a basso costo. “Sono tutte applicazioni che derivano dall’uso e dai soldi della ricerca bellica” ricorda Angelo Carosi, regista di punta di Sky. È considerato il Mourinho della regia sportiva, per l’emittente segue da anni il campionato dalla sua ‘cabina’ davanti a venti monitor.
“Al drone – sottolinea il regista all’ANSA – ci abbiamo lavorato anche noi, ma abbiamo trovato delle difficoltà. Non si può utilizzare quando c’è gente”. Negli anni nell’economia tv le partite sembrano diventate quasi marginali, la differenza la fanno sempre più i dettagli. “Ormai una partita è diventata un film” disse anni fa il regista Sky ricordando come esempio il ‘4-0 e tutti a casa’ carpito alla mimica di Totti nella storica sfida con la Juve del 2004. “Il drone lo volevamo utilizzare l’anno scorso per il derby di Roma e due anni fa in quello di Milano – rivela Carosi -, ma sono talmente tante le autorizzazioni richieste per il sorvolo durante una partita che è stato impossibile. Il problema è che per sorvolare sopra gli spettatori sono richieste specifiche e autorizzazioni particolari”.
Ma c’è anche un altro problema non trascurabile: “Noi trasmettiamo in HD, dunque con un alto standard qualitativi. Il drone è un’apparecchiatura consumer, dunque con livelli non elevati. I droni sono utilizzati nelle news in occasione ad esempio di calamità naturali, non nello sport. E poi le immagini dal drone sono un surrogato da quelle dall’elicottero o dal dirigibile, ma queste ultime apparecchiature hanno costi proibitivi”. Altre limitazioni nell’uso ‘professionale’ del drone nel calcio sono i tempi (“ha solo sette-otto minuti di autonomia”), il raggio di azione (“può alzarsi in volo fino a un massimo di 40 metri”) e la dipendenza da agenti atmosferici. Al momento la tecnologia più “evoluta” sembra proprio essere la Spidercam (telecamere ancorate su quattro fili ai quattro angoli del campo con movimenti dall’alto in basso).
Ma Sky sta studiando altre soluzioni. “Per il prossimo campionato ci saranno novità. Vedrete…” continua il regista. La nuova frontiera si giocherà sulla qualità dell’immagine (in arrivo la tecnologia 4K o Ultra HD) e sempre più sul ‘live’. A cominciare dalle riprese negli spogliatoi prima della partita. Ma intanto Sky, stimolata anche dal suo talent Vialli che sogna microcamere sui calciatori, studia novità in campo. “Sui giocatori è complicato – conclude il regista -, ma sugli arbitri è più fattibile. Il problema qui è la collaborazione dei diretti interessati, che al momento non c’è”
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